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Posso andare al bagno di un bar senza consumare?

Consumazione sì, consumazione no, bagno riservato ai clienti: ecco cosa dice l'ultima sentenza sull'uso-abuso dei bagni nei bar e ristoranti.

"Non ce la faccio più, aspetta che entro in questo bar per andare in bagno": quante volte ci è capitato di pronunciare queste parole? Normale, quando scappa scappa, e se siamo in giro per strada non sempre si riesce a trovare un posto dove poterla fare. La prima alternativa che viene in mente è quella di provare con il bagno di un bar o un ristorante, ma qui nascono alcuni problemi: "il bagno è riservato ai clienti" ci si sente spesso dire. In altre parole per andare al bagno è necessaria la consumazione. Insomma giusto o no che sia, per andare in bagno bisogna pagare.

Come bisogna comportarsi dunque quando arriva l'impellenza, o meglio, quando non troviamo un gestore solidale che ci concede l'uso del suo bagno senza costi aggiuntivi? Rimane poco da fare in realtà, perché anche la legge dà ragione a coloro che impongono l'obbligo di consumazione per l'utilizzo dei servizi igienici. Secondo l’articolo 187 del Testo Unico delle Leggi sulla Pubblica Sicurezza (TULPS) si riconosce il diritto ad avere un bagno messo a disposizione gratuitamente dal gestore di esercizi commerciali. Ma la legge non afferma esplicitamente l'obbligo di permetterne in modo indiscriminato l'uso a tutti. Il TAR della Toscana dice di più, affermando in una recente sentenza che sono proprio i gestori e i proprietari dei locali che possono decidere a chi far utilizzare o meno il bagno.

Il Codacons, al contrario, si schiera dall'altra parte, proteggendo i diritti ad esempio dei comuni turisti, sottolineando anche come la negazione dell'utilizo del bagno può, in alcuni casi, avere ripercussioni negative sulla salute.

La situazione viene ulteriormente aggravata dalla mancanza di bagni pubblici gratuiti cittadini, che in molti altri Paesi è norma. Con l'imposizione della consumazione obblgatoria ci si trova in un certo senso davanti ad una tassa-pipì, decisamente fuori luogo. Insomma la battaglia tra gestori e utenti, per ora, vede vincere i primi. Ma non è ancora detta l'ultima parola.

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