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Quanto valgono le vecchie lire?
Alcuni tagli delle banconote e delle monete possono garantire un buon guadagno perché sono ambite dai collezionisti
Potreste avere un piccolo tesoro nascosto in qualche cassetto senza saperlo. Le vecchie lire italiane, infatti, ormai non hanno più alcun valore nominale né possono più essere convertite (la finestra per portarle alla Banca d’Italia e avere in cambio degli euro è scaduta, salvo alcune eccezioni, nel 2012). Ma quelle banconote e quelle monete possono valere ancora tanto sul mercato dei collezionisti. Quindi non buttatele via e andate subito a controllare che tagli avete e in che condizioni sono.
Il valore si moltiplica
La vecchia banconota da 50mila lire, ad esempio, può valere molto di più del suo originario tasso di conversione: se appartiene alla serie storica, infatti, potreste trovare un collezionista disposto a sborsare da 300 fino a 1.000 euro. E anche le monete ormai fuori corso possono essere un buon affare: le 100 lire coniate nel 1995 sono molto ambite dagli appassionati; ne circolarono infatti relativamente poche (circa 8,6 milioni di pezzi) e c’è chi pagherebbe anche 1.200 euro per possederne un esemplare.
Le condizioni fanno la differenza
Altra tipologia che sul mercato è molto quotata è la moneta da 50 lire del 1958. Ne furono posti in circolazione solo 825mila esemplari, ed essendo ormai antiche con i loro quasi 60 anni di vita potrebbero risultare graffiate o usurate: in questo caso, difficilmente potreste chiedere una cifra più alta di 20 euro. Ma se avete la fortuna di trovarne una in perfette condizioni il suo valore potrebbe impennarsi arrivando fino a circa 2mila euro.