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01 Giugno 2017
Stop al turismo sessuale. Con questa motivazione è stata recentemente sottoposta al Parlamento australiano una nuova proposta di legge atta ad impedire che le persone segnalate e condannate per pedofilia possano viaggiare fuori dal Paese. Se l’anno scorso almeno 800 pedofili, condannati all’interno del continente australiano, hanno potuto espatriare comodamente per recarsi nelle più famose mete di turismo sessuale, presto per loro mettere piede fuori dall'Australia diventerà impossibile.
Il merito della legge va al Ministro degli Esteri Julie Bishop, che mira ad impedire a tutti quelli che sono stati segnalati per abusi sui minori di ottenere l’approvazione per recarsi all’estero.
Le persone attualmente accusate di questo reato sono oltre 20mila, e queste non hanno nessun tipo di restrizione se vogliono viaggiare, se non quella di comunicare la loro destinazione alle autorità locali. Con la nuova legge, invece, gli sarà impedito di viaggiare per tutto il periodo in cui il loro nome rimarrà presente nel registro dei colpevoli di abusi sessuali. Solo successivamente essi potranno richiedere nuovamente il passaporto. Inoltre i viaggi all’estero saranno ammessi solo in caso di necessità lavorative oppure famigliari, che saranno accuratamente verificate.
La novità introdotta permetterebbe all’Australia di diventare il primo Paese al mondo ad aver adottato un provvedimento del genere. È stato proprio un senatore indipendente, Derryn Hinch, ad aver iniziato nel continente la campagna di sensibilizzazione al tema a causa delle molestie subite da piccolo.
Secondo il Times è estremamente probabile che anche l’opposizione voti a favore della nuova proposta.