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07 Giugno 2017
Che l’intelligenza artificiale stesse facendo passi da gigante non è una novità, ma da oggi l’IA potrebbe addirittura dirci la data presunta della nostra morte. Gli studiosi dell’Università di Adelaide infatti hanno messo a punto un sistema di intelligenza artificiale in grado di analizzare le Tac dei pazienti e di elaborare i dati in maniera così accurata da riuscire ad indicare, con un tasso di precisione del 69%, se questi moriranno nel giro di cinque anni. “Predire il futuro di un paziente è utile perché può consentire ai medici di personalizzare i trattamenti” ha dichiarato il dottor Luke Oakden-Rayner, radiologo e dottorando, tra gli autori dello studio, “Invece di concentrarsi sulla diagnosi delle malattie singole, questi sistemi permettono di prevedere i risultati medici grazie a grandi volumi di dati” sottolinea.
In altre parole l’analisi medica dell’IA sarà precisa tanto quanto quella di un esame “manuale” di un medico vero e proprio – se non addirittura migliore – in quanto l’algoritmo è in grado di analizzare in autonomia una grande quantità di dati, ipotizzando così in maniera molto approfondita lo stato di salute, e di deterioramento, degli organi interni.
Come si è svolto lo studio? I ricercatori hanno analizzato le Tac di 48 pazienti, concentrandosi sulla ricerca di malattie come l’enfisema e patologie cardiache. L’IA è stata perfezionata per analizzare oltre 16mila immagini in modo da scovare anche l’eventuale minimo segnale dell’insorgere della malattia. “Anche se per questo studio è stato utilizzato solo un piccolo campione di pazienti, la ricerca suggerisce che il computer ha imparato a riconoscere i modi complessi nei quali le malattie si presentano, attraverso le immagini, cosa che agli esperti umani richiede una lunga formazione” ha affermato Oakden-Rayner. “Invece di concentrarsi sulla diagnosi delle malattie, i sistemi automatici sono in grado di prevedere i risultati medici in un modo in cui i dottori non sono addestrati a fare, incorporando grandi volumi di dati” prosegue, “la nostra ricerca apre nuove strade all’uso dell’intelligenza artificiale per l’analisi di immagini mediche, e potrebbe offrire nuove speranze per la diagnosi precoce di malattie gravi, che richiedono interventi medici specifici” conclude il dottorando.
La ricerca è stata pubblicata su Scientific Reports e pone le basi per consentire agli algoritmi dell’IA di effettuare diagnosi generali sulla salute dei pazienti, in modo da trarre informazioni sempre più precise sul tasso di mortalità del paziente.