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27 Giugno 2017
Vi ricordate cosa ci dicevano sempre papà e mamma al mare da piccoli? "Non devi mai tuffarti in acqua dopo pranzo prima di tre ore, altrimenti ti viene la congestione." Che incubo! Ma è davvero così? È arrivato il momento di scoprire, una volta per tutte, la verità su quest’argomento.
Ad illuminarci è Riccardo Ristori, medico del pronto soccorso di Livorno e direttore scientifico della Salvamento Academy: "La regola da seguire è sostanzialmente una sola: entro in acqua se mi sento in buone condizioni fisiche, se sto bene. Bisogna ascoltare il nostro corpo, i segnali che ci invia" ha dichiarato l’esperto. Avete capito? Non sarebbe il tempo trascorso dal nostro ultimo pranzo o spuntino a determinare il livello di pericolo. Non ci sono particolari regole, semplicemente dipende da come ci sentiamo.
"Il nostro fisico, se è in condizioni di salute, è perfettamente in grado di stare nell’acqua e contemporaneamente di svolgere e completare il fisiologico processo digestivo. Le cause più frequenti di annegamento sono altre: nel bambino, la mancanza di sorveglianza mentre nell’adulto l’incapacità di uscire da una zona di corrente e l’insorgenza di una patologia (ictus, infarto, convulsione) che si manifesta casualmente in acqua" ha continuato Ristori.
Niente da temere anche per lo choc termico, che si verificherebbe solo con la temperatura dell’acqua attorno ai 5 gradi, e questo non è sicuramente il caso dei nostri mari.
Insomma, la realtà è evidente: se siamo in salute e ci sembra che il nostro corpo stia bene non ci resta che prendere la rincorsa e fare un bel tuffo in mare!