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"Faccio sesso per donare il seme", su Facebook spopolano i gruppi per l’inseminazione ‘fai-da-te’
Troppa burocrazia per la fecondazione eterologa? La soluzione sono i rapporti con sconosciuti per aggirarne le tempistiche.
Ormai sul web si può trovare la soluzione a tutto, passando per vie più o meno legali. Addirittura, è possibile entrare in contatto con donatori di seme in carne ed ossa pronti a offrire sesso a tutte quelle donne che non riescono ad avere figli, ma che li desiderano più di ogni altra cosa. Così disperatamente da compiere azioni folli e irrazionali, come provare a fare un figlio con uno sconosciuto.
Le tempistiche dei centri di fecondazione eterologa in Italia sono improponibili, le liste d’attesa sono chilometriche e i costi esorbitanti. Tanto che, molte delle speranzose future mamme, pur di non arrendersi, decidono di rivolgersi direttamente alla rete, in particolare a Facebook.
Sono moltissimi i gruppi emersi sul social network in cui gli iscritti, eserciti di uomini pronti ad immolarsi alla causa, dichiarano di "seguire una vera e propria missione di vita" e "di voler dare gioia a tutte quelle coppie, donne single o lesbiche che non possono avere un figlio". Tutti rigorosamente nascosti dietro a profili anonimi e che agiscono dietro pagamento di una quota e di un rimborso spese.
Il metodo ‘fai-da-te’ sembra aver preso piede largamente, nonostante i rischi e i pericoli ai quali si va incontro. Ad esempio, se si accetta la proposta del donatore, oltre a contrattare un rapporto completo con un perfetto sconosciuto, non si ha nemmeno la sicurezza del suo stato di salute. Sono in molti ad inviare gli esiti degli esami per HIV e spermiogramma, ma come si può garantire che siano veritieri se il donatore si presenta sotto pseudonimo? E ancora, è possibile che le mamme avanzino poi pretese per vie legali ai donatori? "Quando tutto va a buon fine, non esiste che non ti assumi le tue responsabilità. Cioè non esiste che vuoi un mantenimento per te e tuo figlio", sostiene uno dei donatori.
Filomena Gallo, avvocato e segretario dell’associazione Luca Coscioni, insinua: “Gli ostacoli burocratici per chi vuole donare sono enormi. La politica non sta facendo nulla per promuovere la donazione, non esistono campagne pubblicitarie, e più si ostacola l’eterologa, più le persone cercano metodi alternativi e illegali”.