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12 Luglio 2017
Sempre meno specie animali, questo il futuro del nostro Pianeta che, secondo alcuni studiosi, sta per affrontare la cosiddetta sesta estinzione di massa. A divulgare la notizia sono stati i ricercatori della Stanford University che hanno pubblicato i dati dello studio su Proceedings of the National Academy of Science.
Il team di ricercatori ha effettuato l’analisi di 27.600 specie animali (tra uccelli, anfibi, mammiferi e rettili), pari a circa la metà di tutte le specie di vertebrati presenti in natura, e di 177 specie di mammiferi per un periodo di tempo che va dal 1990 al 2015. Dai dati raccolti del loro studio, intitolato “Biological annihilation via the ongoing sixth mass extinction signaled by vertebrate population losses and declines”, si nota che il 30% delle 27.600 specie analizzate sta subendo importanti riduzioni della popolazione mentre le 177 specie di mammiferi hanno perso più del 30% dell’estensione geografica e più del 40% ha visto morire l’80% della loro popolazione. Numeri inquietanti che, se dovessero continuare anche negli anni a venire, porterebbero all’inevitabile estinzione di centinaia di specie animali e ad un notevole cambiamento dell’ecosistema per come lo conosciamo oggi.
Si tratta della “più grande erosione della storia della Terra della diversità biologica” affermano i ricercatori: “l’enorme perdita di popolazioni e specie riflette la nostra mancanza di empatia verso le specie selvatiche con le quali un tempo condividevamo la vita. È il preludio della scomparsa di molte specie e il declino dei sistemi naturali che hanno reso possibile la civilizzazione” sottolineano.
Si tratta di un problema che ci vede coinvolti direttamente: è infatti soprattutto per le attività dell’uomo come l’inquinamento che tutto sta cambiando. Esso infatti porta al riscaldamento globale e ai cambiamenti climatici che causano deforestazioni e distruzioni di habitat naturali. In altre parole siamo noi la concausa di tutto questo e non possiamo più fare finta di niente. È molto importante iniziare a dare un contributo, e in fretta, per la salvaguardia del nostro Pianeta, come ad esempio ridurre gli sprechi e diminuire l’impatto che abbiamo sull’ambiente. Il rischio, esplicitato dallo studio, è di andare incontro alla cosiddetta sesta estinzione di massa, ovvero una “transizione biotica” della Terra che prevede la scomparsa di un grande numero di specie, che in questo caso sarebbe non solo la più rapida mai accaduta, ma anche quella provocata non da un agente esterno, bensì da una specie che abita il Pianeta, l’uomo.