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“Voglio solo un lavoro”: respinto per il suo tatuaggio sul volto, pubblica un annuncio su Facebook

Mark Cropp ha 19 anni e un tatuaggio ingombrante: nessuno lo vuole assumere.

“Voglio solo un lavoro”: respinto per il suo tatuaggio sul volto, pubblica un annuncio su Facebook

14 Luglio 2017

Mark Cropp è un ragazzo neozelandese di 19 anni che vuole costruirsi una vita normale e trovare un lavoro, ma l’enorme tatuaggio che porta sul volto sembra essere un grosso ostacolo per i suoi obiettivi.

Mark infatti ha un tatuaggio che gli copre metà faccia che recita la scritta “Devast8”, ovvero “devastare”, non proprio il migliore dei biglietti da visita quando ci si presenta ad un colloquio di lavoro. “È il mio soprannome, non un simbolo di affiliazione criminale” ha affermato il ragazzo. L’idea del singolare tattoo gli è venuta mentre era in prigione, dove ha trascorso due anni per rapina aggravata. E così una notte di fine 2016 Mark ha deciso di tatuarsi il suo soprannome, “all’inizio doveva essere una cosa piccola lungo la linea del mento, ma tutto è andato a rotoli dopo che abbiamo bevuto un po’ troppo” ha detto.

Nonostante sia giovanissimo Mark ha già avuto una vita molto difficile: “Parte del motivo per cui sono come sono è l’essere cresciuto senza genitori, circondato da alcol e droghe, ma andare in carcere mi è servito a darmi una svegliata” ha affermato.

Mentre il ragazzo scontava la sua pena Taneia, la sua compagna, ha dato alla luce la loro bambina, ma le autorità non le hanno permesso di tenerla. Mark e Taneia però vogliono a tutti i costi poter essere dei bravi genitori per la loro piccola, e anche per questo Mark sta disperatamente cercando lavoro, per poter essere un padre affidabile. “L’ho incontrata per la prima volta qualche giorno fa. All’inizio era un po’ diffidente ma alla fine mi ha dato un bacio e un abbraccio”.

Spinto dall’amore per la sua bambina, il 19enne ha tentato il tutto per tutto, pubblicando su Facebook un annuncio di lavoro con un suo selfie, “Ero stufo di venire giudicato per il mio tatuaggio, così ho deciso di mettere quella foto su Facebook, per dire a tutti che sono anch’io un semplice essere umano, e che non devono giudicarmi per il mio aspetto” sottolinea Mark.

Il ragazzo ha già ricevuto per ben due volte l’offerta di rimuovere il tatuaggio (si tratta di una sorta di servizio degli istituti penali per facilitare il nuovo ingresso nella società degli ex detenuti), ma l’ha sempre rifiutata: “Il fatto è che reputo il tatuaggio parte di ciò che sono. Ma se tutto si riduce a questo, se per essere una persona normale e inserirmi nella società me ne devo liberare, allora lo farò”.

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