17 Luglio 2017
Nulla di preoccupante all'inizio del percorso spirituale, che ha permesso ai turisti la pratica di messe e rosari, ma al turbolento rientro è successo l'inaspettato.
L'annuale pellegrinaggio a Medjugorie dei fedeli originari di San Biagio di Callalta, di età compresa tra i 60 e 70 anni, è stato complicato, infatti al ritorno dal loro viaggio sono stati bloccati alla dogana tra Bosnia e Croazia per una serie di rigorosi controlli, a causa della dubbia proprietà del mezzo, che risultava rubato. Erano tutti a bordo del loro fedelissimo bus, che sono soliti prendere ogni anno in direzione Medjugorie, quando la polizia ha verificato i documenti d'identità dei presenti e successivamente ha invitato l'autista a seguire la pattuglia in caserma, dove sono stati trattenuti 15 ore a digiuno, con la possibilità di bere solo acqua. Il motivo? Dai confronti avvenuti tra la questura trevigiana e quella croata si è capito che dopo il furto del mezzo, avvenuto in passato, il proprietario si era completamente dimenticato di modificare il numero di telaio, dato che nell'ex Jugoslavia era stato re-immatricolato, così che il bus risultasse ancora oggetto di rapina.