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Se fa troppo caldo a lavoro, puoi stare a casa. Lo dice la legge

"La temperatura nei locali di lavoro deve essere adeguata all'organismo umano", recita il testo. Il datore di lavoro, inoltre, deve adottare tutte le misure idonee a prevenire qualsiasi rischio legato a salute e sicurezza.

Sono giorni di caldo estremo e lavorare diventa ancora più difficile, soprattutto se in ufficio le temperature sono elevate. Ebbene, se pensavate di dover sopportare ore di caldo infernale dietro alla scrivania, sappiate che non è così e che la legge viene in vostro aiuto. A spiegarlo è l'esperto Pasquale Staropoli: "L'imprenditore è tenuto ad adottare nell'esercizio dell'impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l'integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro".

In parole semplici, significa che è responsabilità del datore di lavoro garantire tutte quelle condizioni idonee all’attività lavorativa e che non compromettano la salute degli impiegati. Un caldo eccessivo, infatti, "Può comportare seri rischi per la sicurezza dei lavoratori", spiega ancora Staropoli, facendo riferimento ai principi scritti nel Testo unico in materia di sicurezza sul lavoro. 

Viene da chiedersi allora quale sia la temperatura ideale da mantenere in un luogo di lavoro. La legge non parla di una temperatura precisa. "Non è che ci si può alzare la mattina, guardare quanti gradi ci sono e decidere di non andare al lavoro. Così come accade nel caso in cui faccia molto freddo, in una situazione estrema, devo chiedere e pretendere che il datore di lavoro verifichi se la temperatura sia adeguata", spiega ancora l'esperto

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