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Contrordine: per una vita più sana dobbiamo mangiare più sale

In un nuovo libro, il nutrizionista James Di Nicolantonio sostiene che il sale può farci stare meglio, anche se gli esperti di tutto il mondo hanno più volte sottolineato la sua pericolosità per il corpo umano

Contrordine: per una vita più sana dobbiamo mangiare più sale

21 Agosto 2017

Mangiare più sale farebbe stare bene. La tesi, che va controcorrente rispetto a tutti i consigli medici finora noti, è quella del nutrizionista statunitense James DiNicolantonio. Nel suo nuovo libro “The Salt Fix”,  pubblicato negli USA con Paperback, l'esperto afferma che prescrivere meno sale nella dieta quotidiana sarebbe un errore. A commetterlo, dice DiNicolantonio, sarebbe stata tutta la comunità scientifica dall'Organizzazione mondiale della sanità, agli istituti di salute pubblici statunitense e britannica. Per il nutrizionista “Il sale fa bene, e mangiarne di più riduce la quantità di zuccheri nella dieta aiutandoci a perdere peso”, scrive DiNicolantonio. L'alimento che, secondo quanto riportato nel suo saggio, andrebbe evitato a tutti i costi sarebbe, invece, lo zucchero che, spiega l'esperto, “se consumato in dosi eccessive può causare problemi cardiovascolari e malattie renali croniche”. Sul sale il nutrizionista dà il suo via libera anche perché, precisa il testo, le “diete povere di sodio possono rendere le ossa fragili e causare vuoti di memoria”.

Citata dal quotidiano “The Guardian” l'agenzia di salute pubblica inglese, la Public Health England (Phe), ha duramente criticato i contenuti del libro, giudicandoli “non solamente errati, ma addirittura pericolosi”. È stato il professor Louis Levy, capo dipartimento di Scienze nutrizionali della Phe a ribadire il concetto che “una dieta con troppo sale è legata a un aumento della pressione e al pericolo di malattie del cuore”. Una tesi confermata anche da una recente ricerca pubblicata dal “British Medical Journal” (Bmj) secondo la quale riducendo i consumi di sodio del 10 percento, dopo 10 anni ogni adulto vedrebbe la propria speranza di vita aumentare in media di 1,8 giorni all'anno. Lo studio smentisce duramente DiNicolantonio che nel suo libro afferma che attualmente non esistano prove scientifiche sul fatto che una dieta povera di sodio sia in grado di ridurre i problemi legati alla pressione. Il suo consiglio è quello di assumere una dose giornaliera compresa tra i 3mila e i 6mila milligrammi di sodio, contro quella suggerita dalla comunità medica e che equivale a 2.300 milligrammi.

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