tutto news
29 Agosto 2017
In questi giorni sta tenendo banco l’ultimo terribile episodio di cronaca che è avvenuto a Rimini, dove un branco di 4 persone ha violentato una donna sulla spiaggia, poi ha derubato un suo amico, infine ha aggredito un trans peruviano. Una bruttissima vicenda di inaudita violenza, apparentemente immotivata.
Su Facebook si sono aperti numerosi dibattiti sul tema e uno dei commenti dell’episodio è stato “Lo stupro è peggio ma solo all’inizio, poi la donna diventa calma ed è un rapporto normale”. A scriverlo è stato Abid Jee, 24 anni, mediatore culturale dipendente della cooperativa bolognese Lai-Momo che si occupa di accoglienza. Una frase shock che non ha fatto altro che gettare benzina sul fuoco, alimentando le polemiche. Il post è stato subito cancellato ma ormai era troppo tardi e il ragazzo è stato sospeso da lavoro: “Abbiamo verificato e confermiamo che il profilo Facebook corrisponde a un nostro dipendente, stiamo prendendo i provvedimenti conseguenti, confidiamo di potervi aggiornare nel merito nel pomeriggio", ha scritto Silvia Festi, la responsabile dell’area sociale della cooperativa. Qualche ora dopo, l’ennesima conferma: “Al di là di ogni ferma condanna morale già espressa, riteniamo che questo comportamento abbia danneggiato gravemente la nostra immagine e abbiamo preso fermi provvedimenti, in base a quanto consentito dalla legge. Nel rispetto delle disposizioni vigenti e del contratto nazionale delle Cooperative sociali, infatti, abbiamo avviato oggi una procedura disciplinare e contestualmente abbiamo sospeso il dipendente in via cautelativa da ogni attività lavorativa".
Una condanna netta e senza appello per Abid Jee, che ha avuto una grande risonanza, specialmente sui social. Luca Rizzo Nervo, assessore al welfare del Comune di Bologna, ha detto: “L’aggressione della coppia polacca a Rimini, lo stupro di gruppo della ragazza e della transessuale è un fatto di una sconvolgente brutalità e disumanità che provoca rabbia e rivalsa collettiva e che chiede di trovare subito i responsabili e chiede alla giustizia di garantire una pena esemplare e certa. Aggiungere all'indignazione per questa vicenda, parole di una gravità inaudita come quelle messe a commento della notizia da parte di un operatore sociale che opera nel campo della accoglienza dei migranti, è intollerabile". L’assessore parla anche di “incompatibilità fra chi è portatore di una simile idiozia e il compito delicato della mediazione culturale”.
Il ragazzo ha poi cercato di rimediare al suo commento fuori luogo: "Io vi chiedo scusa, perdonatemi. La verità è che tutti attaccano gli immigrati" ha scritto Abid Jee.