tutto news
13 Settembre 2017
Forse non tutti lo sanno ma la luce di sincrotrone è tra i mezzi di indagine più precisi per analizzare la struttura di materiali di qualsiasi tipo. E così, un team coordinato da Ines Schreiver, dell'Istituto Federale tedesco per la valutazione dei rischi (Bfr), ha fatto una scoperta che interessa tutti gli amanti dei tatuaggi.
Sembrerebbe, infatti, che gli inchiostri usati per i tatuaggi possano liberare minuscole particelle, delle dimensioni inferiori a un milionesimo di millimetro, in grado di viaggiare nel sangue fino a raggiungere i linfonodi, vere e proprie “sentinelle” delle difese immunitarie. La maggior parte degli inchiostri usati nei tatuaggi contiene pigmenti organici, ma anche sostanze come nichel, cromo, manganese, cobalto e il biossido di titanio usato per il bianco. ''Quando qualcuno vuole farsi un tatuaggio è molto attento a rivolgersi a centri che utilizzano aghi sterili. Tuttavia, nessuno controlla la composizione chimica dei colori”, ha spiegato Hiram Castillo, del Centro europeo per la luce di sincrotrone Esfr (European Synchrotron Radiation Facility) di Grenoble.
Al momento, comunque, le uniche conseguenze osservate sono un rigonfiamento cronico dei linfonodi. Più avanti, se gli studi dovessero proseguire, come sembra, potrebbero emergere altre evidenze che renderebbero le conseguenze per la salute molto più chiare.
Photo credit: Pixabay