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14 Settembre 2017
I tempi in cui riempivamo le nostre scrivanie o i nostri archivi con documenti fiscali stanno per finire: arriva infatti il domicilio digitale. Multe, atti fiscali e altre comunicazioni con valore legale arriveranno via email. Insomma, dalla cassetta postale, si passa all’indirizzo elettronico. La novità è stata introdotta nell’ambito della Riforma Madia con il decreto legislativo correttivo del Codice dell'Amministrazione Digitale (CAD) e ha lo scopo di semplificare le procedure inerenti alle comunicazione con valore legale, in modo da poter gestire le pratiche interamente online.
Il procedimento sarà portato a termine entro il 2019 e prevede l’istituzione per ciascun cittadino di un domicilio digitale che quasi sicuramente coinciderà con la PEC (Posta Elettronica Certificata) o con altro servizio di comunicazione online, a patto che sia certificato e qualificato secondo quanto stabilito dalle norme europee di sicurezza. L’elenco dei domicili digitali sarà consultabile da ciascun soggetto e, ai fini della sicurezza, l'Agenzia per l'Italia Digitale (AgID) ha anche istituito la figura del difensore civico per il digitale, che si mobiliterà nel caso di verificassero, ad esempio, violazioni del CAD.
La riforma consente inoltre di ridurre notevolmente i costi, portando un risparmio netto di spesa pubblica che ammonta a circa 250 milioni di euro l'anno dal momento che, con l’introduzione del domicilio digitale, si annulleranno le spese postali.