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11 Ottobre 2017
Sembra una scena di un horror di suo padre Dario, invece la storia di Asia Argento, attrice e regista italiana, è un incubo che molte donne vivono quotidianamente.
Nel 1997, nella camera di un albergo francese, il produttore cinematografico Harvey Weinstein, accusato di aver molestato per oltre 30 anni molte donne che hanno lavorato con lui, ha costretto l’attrice, allora 21enne, a subire un rapporto orale dopo che lei aveva rifiutato di fargli un massaggio.
“Gli ho detto di fermarsi ma mi ha spaventato, era gigante. Non si è bloccato, era un incubo."
Da quel momento, per paura che l’uomo potesse distruggerle la carriera, tra i due comincia una relazione consenziente che durerà 5 anni.
"Dopo la violenza, ha vinto. Sono passati 20 anni da quella storia e se non l'ho fatta uscire prima è perché avevo paura. Lui ha fatto male a tante persone in passato. Mi sentivo obbligata".
Il rapporto con il produttore lascia una profonda ferita nella donna che ammette di avere un grande rammarico:
"Il brutto di esserne stata vittima è che mi sento responsabile, perché se fossi stata una donna forte, gli avrei tirato un calcio nelle palle e sarei scappata. Ma non l'ho fatto".
Nel 2000 l’incubo si trasforma in Scarlet Diva, un film che racconta la vicenda di una ragazza, interpretata dalla stessa Asia, costretta in una camera d’albergo da un uomo che le chiede un massaggio.
"Molte donne hanno visto la scena e mi hanno chiesto se fosse riferita a lui. Anche Weinstein si è riconosciuto e mi ha scritto in un messaggio 'ah ah, molto divertente!', ma poi si è scusato per ciò che era successo".