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17 Ottobre 2017
Permettono di ridurre i rifiuti e le emissioni di gas serra e consentono ai cittadini di avere sempre a disposizione acqua potabile trattata, refrigerata e gasata in forma gratuita o, in alcuni casi, ad un costo bassissimo. Si tratta dei cosiddetti “chioschi (o case) dell’acqua”, un servizio che sempre più comuni stanno mettendo a disposizione dei propri residenti.
In occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione dell’Onu, il 16 ottobre, l’associazione delle aziende produttrici di impianti per il trattamento delle acque, Aqua Italia, ha presentato la quinta edizione del suo Manuale operativo dei chioschi dell’acqua, contenente i numeri inediti della mappatura 2017 dei chioschi in Italia.
Le cinque regioni più attive sono la Lombardia (574 installazioni), Lazio (271), Piemonte (233), Emilia-Romagna (181) e Toscana (150). Il fenomeno sta comunque pian piano contagiando anche le regioni del Centrosud, che negli ultimi anni hanno visto una forte adesione principalmente in Abruzzo (90 installazioni), Marche (79) e Umbria (67). In totale, si è passato lungo tutto lo stivale da 213 installazioni nel 2010 alle attuali 2.021
Nella maggior parte dei casi l’acqua erogata è gratuita, anche se il 36% delle installazioni richiede 5 centesimi a litro per l’acqua refrigerata e/o gasata. Prezzi, comunque, più che abbordabili e convenienti.