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23 Ottobre 2017
Un team di ricercatori del California National Primate Research Center ha mappato l'area della gelosia e della monogamia nel cervello, analizzando un campione di scimmie Titi, che fanno parte del 3 – 5% degli animali caratterizzati da legami monogami e permanenti. Infatti, come gli esseri umani, questa specie instaura dei legami permanenti con il proprio partner, e questo ha permesso di ottenere dei dati che offrono importanti informazioni anche sulle emozioni delle specie umana.
Per eseguire lo studio, i ricercatori hanno cercato di fare ingelosire i maschi della specie: le loro compagne sono state messe vicino ad un maschio sconosciuto e i maschi le hanno dovute osservare per 30 minuti. È emerso che se il maschio della specie è geloso inarca la schiena, spingendo la coda avanti e indietro, e appare agitato; inoltre cerca di impedire alla loro compagna di relazionarsi con il sesso opposto. Le femmine della specie invece, pur provando la gelosia, non mostrano segni evidenti, quindi sono state ritenute meno adatte allo studio.
Ma la parte più interessante è quella che riguarda la stimolazione del cervello: grazie allo studio è emerso che gli animali coinvolti hanno presentato segni endocrini di stress sociale e, in particolare, un aumento dei livelli di testosterone e cortisolo. Inoltre, mentre il maschio osservava l’amata con un altro aveva un’attività maggiore nella corteccia cingolata, una zona del cervello associata all'esclusione sociale negli esseri umani, e nel septum laterale, area associata al comportamento aggressivo.