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Cina: scoperti resti che potrebbero essere del Budda

In una cassa di ceramica giacciono le antiche reliquie risalenti a 2.500 anni fa

Scoperti in Cina i resti di Buddha

17 Novembre 2017

La gioia che proviamo quando il corriere espresso ci recapita i nostri acquisti online è qualcosa che non si può spiegare. Chissà se assomiglia a quella provata dagli ignari archeologi che in Cina hanno rinvenuto i resti di denti e ossa cremati, appartenenti con grande probabilità al grande maestro della religione buddista.

Un pacco regalo per le generazioni future?

La scoperta è avvenuta nei pressi del villaggio di Gongchi, nella contea di Jingchuan.

Gli scavi, cominciati cinque anni fa, erano in principio destinati a riparare le strade, ma si sono trasformati in un evento di proporzioni imprevedibili, grazie al rinvenimento di un tesoro millenario.

Gli studiosi si sono trovati dinnanzi a un ipotetico sepolcro con le ossa del Budda (sì, proprio colui che viene di solito raffigurato come un ometto in carne), vissuto in India 25 secoli fa.

Il luogo di culto è adornato da ben 260 statue. Dulcis in fundo (ma molto in fundo) c’è un cassone di ceramica con tanto di iscrizione che rimanda all'anno 1013 e recita così:

«I monaci Yunjiang e Zhiming della scuola Lotus hanno raccolto oltre duemila pezzi di sharira così come denti e ossa del Buddha, e li hanno seppelliti nel tempio».

Facciamo prima qualche digressione storica: nell'antica tradizione buddhista, le sharira non erano esattamente resti del corpo di divinità, ma escrezioni conseguenti alla cremazione, dotate di poteri particolari.

La tradizione conosce, però, un'eccezione che riguarda appunto il principe Siddharta Gautama, conosciuto al grande pubblico come Budda (alias Illuminato). In questo caso vengono definiti sharira anche i suoi resti.

Siete stupìti? In realtà non è la prima volta che accade qualcosa di simile: i fedeli buddhisti venerano già da alcuni millenni un dito, conservato sempre in Cina nei pressi di Pechino, e un dente collocato nel tempio di Kandy nello Sri Lanka.

Nel caso foste curiosi, il tempio dov’è custodito il dente si trova all'interno del Palazzo reale di Kandy, al centro della città cingalese.

Secondo la leggenda, alla morte di Buddha il suo corpo fu cremato su una pira di legno di sandalo a Kusinara in India, ma il suo dente canino sinistro fu recuperato da Arahat Khema che lo affidò al re Brahmadatte.

La reliquia divenne simbolo di legittimazione del diritto del re di governare la sua terra e fu causa di numerose guerre. Chi ha il pane non ha i denti e chi ha i denti non ha il pane, come si suol dire (in questo caso, viene da dire, non si combatteva certo per la fame).

Nel IV secolo il re Guhasiva di Kalinga, che ne era il possessore, la affidò a sua figlia, la principessa Hemamali, che trasportò il dente in gran segreto fino in Sri Lanka, con un particolare accorgimento: lo nascose nella propria acconciatura.

Chi l’avrebbe mai detto che un pacione come Buddha avrebbe dato così tanto filo da torcere ai suoi discendenti?

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