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29 Novembre 2017
Non si sa ancora con certezza quale sarebbe stato l’oggetto del contendere, ma in questa vicenda di violenza il movente appare davvero poco rilevante.
Una precedenza non data o un parcheggio troppo frettoloso non rappresenterebbero certo una valida giustificazione al comportamento di un ragazzo 29enne che ha picchiato selvaggiamente un tassista di 48 anni, a Milano.
Pier Federico Bossi è il nome del tassista ferito dal culturista Antonio Bini, dopo una lite probabilmente legata ad un parcheggio. La Citroen di Bossi era posteggiata fuori dalle strisce, obbligando gli automobilisti a rallentare, e ciò avrebbe scatenato la furia di Bini.
Il tutto si è svolto tra i passanti indifferenti, come dimostrano le riprese fatte da una telecamera di videosorveglianza presente sul luogo della rissa.
Bini, pregiudicato, è stato subito arrestato grazie all’intervento delle volanti dell’Ufficio prevenzione generale.
La dinamica dell’atto è stata agghiacciante: Bossi, che ha inveito più volte contro il tassista, l’ha colpito e inseguito per poi staccargli il lobo dell’orecchio a morsi.
L’episodio di violenza è avvenuto di mattina presto, quando ancora il traffico milanese non era al culmine.
La cosa che lascia sconvolti, oltre al fatto che il 28enne abbia scelto di “farsi giustizia a modo proprio”, è l’assoluta indifferenza riservata dalla gente al tassista, che ha riportato la frattura del naso e la lussazione della clavicola, cadendo a terra e precipitando dal cofano.
Si parla spesso di sicurezza sulle strade e di guida sicura, ma in questo caso sembrerebbe che il ragazzo abbia perso il controllo della propria forza fisica, più che quello del veicolo.