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Compiti delle vacanze: li farà solo 1 studente su 2

Studiare a Natale? No grazie. Da un sondaggio emerge che ben 4 ragazzi su 10 preferiscono copiare e nascondere i libri nelle festività

Compiti delle vacanze: li farà solo 1 studente su 2

20 Dicembre 2017

Forse anche voi conoscete, o avete provato almeno una volta nella vita, quella sensazione a metà tra brivido d’adrenalina e inquietudine totale, relativa al pensiero di non aver fatto i compiti.

Ammettetelo: quante volte avete preferito consacrate le vostre ore libere al campionato del panettone (con o senza canditi fa lo stesso) invece che alle pagine del libro di geografia?

Potete riconoscere le vostre colpe senza alcuna remora, perché non siete affatto gli unici. Anzi, diremmo che siete in ottima compagnia.

Ma qui la questione è più che altro aritmetica: conti alla mano, solo uno studente su due finirà i compiti per le vacanze entro il 6 gennaio.

E gli altri? Si faranno aiutare dai compagni o chiederanno la provvidenziale giustificazione di mamma e papà. Perizia calligrafica a parte, è un escamotage che funziona sempre.

Secondo un sondaggio del sito Skuola.net su un campione di 1.800 ragazzi di scuole medie e superiori, l’80 per cento degli intervistati denuncia un'eccessiva mole di compiti, specie in matematica e italiano, il 36 % li ritiene un’ingiustizia bella e buona; il 9% vorrebbe solo libri da leggere; e solo un misero 5% li giudica adeguati. Le solite mosche bianche, altrimenti detti secchioni?

Però diciamocelo: oggi la tecnologia risolve ogni problema e c’è perfino un’app per smartphone che a pagamento svolge le versioni di latino. Bastano un paio di parole e il gioco è fatto.

E infatti il 40 per cento dei ragazzi ammette di copiare i compiti. Mica scemi! Il 36% è timido e confessa di farlo “solo in parte”.

Del resto le nuove generazioni hanno le idee chiare su come passare il tempo a Natale: deposti i libri nel cassetto, il 41% starà con gli amici, il 22% si dedicherà ai propri interessi, il 18% si farà coccolare in famiglia, il 16% partirà per un viaggio.

Come biasimarli? Al loro rientro dovranno “fare i conti” con l’italiano, scrivere-scrivere-scrivere e recensire autori, poesie, opere (e omissioni). Quindi c’è già uno studente su tre (il 33%) a recitare il mea culpa, dicendo di doversi cimentare, suo malgrado, in questa materia.

Passiamo alla questione timing: il 43% studierà in un periodo fra i 5 e i 10 giorni; il 27% tenterà di limitare lo studio entro i 5 giorni. Bravi, bravi: avete il dono della sintesi.

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