105 TAKE AWAY
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15 Gennaio 2018
Di prima mattina è davvero difficile essere reattivi. Nonostante la colazione ultra rapida, la corsa per prendere il tram salutando a malapena chi vi sta attorno e il cartellino timbrato in netto anticipo, l’efficienza sul lavoro prima del terzo caffè è un’utopia.
Tranquilli, secondo la scienza potete (anzi dovete) iniziare a rilassarvi un po’. Se ne avete la possibilità, infatti, dovreste provare a iniziare un po’ più tardi ad accendere il pc e a controllare le mail.
Una ricerca dell’Università di Oxford, infatti, ha rivelato che dedicare poche ore al sonno per iniziare a lavorare la mattina presto otterrebbe l’effetto contrario, creando ansia e stress.
In pratica iniziare a lavorare prima delle 10 avrebbe pesanti conseguenze sulla capacità operativa. Non si tratta della solita scusa per svegliarsi tardi, insomma. Lo studio è stato condotto dal dottor Paul Kelley dell’Università di Oxford. Il risultato? Pare che i ritmi di vita medi delle persone sotto i 55 anni di età non siano sincronizzati con le necessità del loro organismo.
In base ai dati analizzati, Kelley sostiene che la fascia oraria standard per lavorare, quella che va in genere dalle 9:00 alle 17:00, non corrisponderebbe al reale bioritmo umano. E ci sono notevoli rischi per la nostra salute, come l’aumento di peso, un abbassamento delle difese immunitarie, addirittura la perdita della memoria e dell’attenzione. Oltre al maggior uso di alcol e stupefacenti.
Kelley argomenta la sua ricerca con questi termini:
«Sarebbe necessario fare una grande rivoluzione e rispettare l’orologio biologico delle persone nell’organizzare l’attività professionale».
Quali sono allora gli orari ottimali per iniziare a lavorare? Tenendo conto del fatto che oggi gli adulti tendono ad addormentarsi di solito verso mezzanotte, sarebbe auspicabile posticipare l’ingresso in ufficio anche solo di un’ora per ottenere reali benefici sull’umore e sulla produttività.
Non è tanto difficile da realizzare e potrebbe davvero regalarci un po’ di gioia, nella quotidiana guerra tra il suono della sveglia e il calore del piumone.