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Nove cuccioli di leone uccisi in uno zoo svedese perché «in esubero»

Il Boras Djurpark ha soppresso gli animali nonostante fossero in perfetta salute: «Erano troppi». Protesta degli animalisti

Il Boras Djurpark ha soppresso gli animali nonostante fossero in perfetta salute: «Erano troppi». Protesta degli animalisti

15 Gennaio 2018

Uno zoo svedese, Boras Djurpark, vicino a Goteborg, ha pubblicamente ammesso di aver ucciso alcuni degli animali ospiti per impossibilità di mantenerli.

Pensate che negli ultimi cinque anni sono stati “soppressi” nove cuccioli di leone in buona salute. Il motivo? Lo zoo ha dichiarato che richiedevano troppe risorse tra cibo e cure. Quindi addio cuccioli.

Solo due dei 13 cuccioli presenti nella struttura (erano nati da tre diverse cucciolate), infatti, sono ancora in vita, due leoni sono morti per cause naturali e i rimanenti cuccioli sono stati uccisi.

I responsabili della struttura hanno spiegato la cosa all'«Independent» con questi termini:

«Abbiamo cercato di venderli o trasferirli in altri zoo ma non abbiamo trovato nessuno e gli animali erano troppi». Dura la reazione degli animalisti, infuriati non solo perché lo zoo ha ucciso i leoncini. Non si tratta, purtroppo di un episodio isolato.

Quella degli animali soppressi perché «in esubero» è una pratica abbastanza diffusa, in quanto le povere bestiole diventano spesso cibo per altri animali o sono coinvolte in brutali dimostrazioni: un esempio tristemente famoso è quello del cucciolo di giraffa Marius, ucciso e macellato dinnanzi a un pubblico di adulti e bambini, per essere dato in pasto ai leoni nello zoo di Copenaghen.

La cosa ci sembra davvero assurda, tanto da rendere il “ruggito” degli animalisti più che mai giustificato.

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