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Dolori da ufficio: otto impiegati su dieci ne soffrono

Siete anche voi tra quelli che siedono gobbi alla scrivania o trascorrono tutto il tempo nella stessa posizione senza mai muoversi? Attenzione ai disturbi che queste abitudini scorrette possono comportare

Dolori da ufficio: otto impiegati su dieci ne soffrono

24 Gennaio 2018

Appena svegli preparate il caffè e non appena pensate alla fantastica giornata di lavoro che vi aspetta sono dolori? Potrebbe essere una sensazione che non siete gli unici a provare, anzi. Secondo una ricerca Loudhouse presentata al Ministero della Salute nell'ambito del convegno "Salute in ufficio", otto persone su 10 hanno sofferto, negli ultimi tre anni, di disturbi correlati al proprio lavoro. Parliamo di veri e autentici dolori fisici, come il mal di schiena e il mal di testa. Sì, perché sono proprio questi i “mali” che affliggono la maggior parte degli intervistati.

Un po’ di numeri? Eccoli qua: il 61% degli intervistati soffre di mal di schiena, il 55% accusa frequenti mal di testa, il 49% la tensione o il dolore alle spalle, il 49% denota problemi agli occhi, il 47% segnala dolore al collo, il 31% ha problemi al polso o al braccio.

Dipende anche dalle abitudini scorrette assunte in ufficio: il 97% dei lavoratori oggetto di studio resta seduto senza mai sgranchirsi, il 90% siede con una postura ingobbita, l'85% ha costantemente le gambe incrociate le gambe.

"La salute non è solo uno stato fisico ma un benessere con se stessi e nel proprio ambiente di lavoro", dice Giuseppe Cavuoti, presidente di Rete Ufficio Italia.

Intanto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha dichiarato:

"Abbiamo inserito il tema della salute nelle città nel contesto più ampio del G7 sull'impatto dei cambiamenti climatici. Siamo in un processo di trasformazione enorme, che impatta sulla vita delle persone, e che è dovuto ai cambiamenti climatici, all'inquinamento e ai modi di vivere".

Il ministro ha poi aggiunto: "Rendere salubre il luogo dove viviamo vuol dire renderci sani e rendere migliore la nostra vita. Sono le piccole scelte a portare le grandi trasformazioni".

Trasformazioni che si tradurrebbero anche in vantaggi economici, se pensiamo che l’assenteismo legato ai suddetti disturbi impone in Italia un costo di 3,36 miliardi di euro ogni anno.

Potremmo dire che i malesseri sul posto di lavoro pesino parecchio sul “groppone” dello Stato.

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