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Le patatine fritte potrebbero curare la calvizie
Una delle componenti dell’olio per friggere sembra capace di stimolare la crescita dei capelli
Chissà se gli scienziati della Yokohama National University si sarebbero aspettati una conclusione come questa: la cura per la calvizie potrebbero essere rappresentata dall’olio che utilizziamo per friggere.
Ma andiamo con ordine. Gli studiosi della Yokohama National University hanno pubblicato uno studio sulla rivista Biomaterials nel quale focalizzano la loro attenzione sul dimetilpolisilossano, una componente chimica permeabile all’ossigeno che consente maggiore stabilità termica (e agisce come anti-schiuma) nell’olio da frittura. Per intenderci l’olio utilizzato per friggere le patatine in contesti di fast food (McDonald’s, KFC, ecc).
Il dimetilpolisilossano si trova anche in alcuni cosmetici e sostanze lubrificanti e da tempo gli studiosi ne ipotizzavano utilizzi anche in ambito diverso. I ricercatori hanno iniettato del dimetilpolisilossano ad alcuni topi da laboratorio. La sostanza ha stimolato la produzione di germi del follicolo pilifero, da cui sono nati dei capelli.
Di fatto, questa sostanza contenuta nell’olio per friggere potrebbe essere la cura alla calvizie.
Ma non cantate vittoria, amanti del fast food. Strafogarvi di patatine fritte non sarà sufficiente a impedire la caduta dei capelli. Il dimetilpolisilossano va estratto e la ricerca scientifica deve fare il suo corso. Tristi? Dai, vi concediamo una porzione di patatine fritte… ma piccola! Ricordatevi che coi fritti non si deve mai esagerare!