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(Credits photo: altroconsumo.it)
23 Febbraio 2018
Le notizie false diffuse con il passaparola esistono forse dalle origini del mondo.
Ma ora che i mezzi di comunicazione accelerano la diffusione delle informazioni, le cose rischiano di complicarsi.
Se poi ci si mette anche Whatsapp, con le solite catene che girano da uno smartphone all’altro alla velocità della luce, la frittata è presto fatta.
Stavolta l’oggetto della questione è un messaggio “sovversivo” che invita gli utenti a non pagare le bollette, naturalmente chiedendo di divulgare il verbo. State attenti, si tratta di una bufala bella e buona (per modo di dire).
Il messaggio avverte che “funzionerà solo se lo faremo in tanti”. Peccato che non ci sia proprio nulla di vero.
Tutto nasce dal fatto che l’Arera, ossia l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e i rifiuti ha recentemente approvato una delibera per permettere ai distributori della luce di recuperare i crediti non incassati, addebitandoli a tutti i consumatori. Ma non vuol dire che saremo noi a pagare le bollette dei “furbi” che non lo fanno.
Saremo, infatti, chiamati a pagare solo una minima parte di queste cifre, e questa non è collegata direttamente al consumo di energia. L’obiettivo è quello di finanziare la produzione da fonti rinnovabili e questo denaro viene quindi girato alle società distributrici di energia.
Arera tranquillizza sul fatto che solo una piccola percentuale del denaro sarà a carico degli utenti. Non ci saranno addebiti “dai 30 ai 35 euro per coprire i milioni di euro accumulati dai morosi (gente che non paga)” come ci dicono gli autori della bufala.
Il Tar, poi, non deve prendere alcuna decisione in merito e il Codacons ha comunicato di aver fatto già ricorso al tribunale amministrativo della Lombardia affinché venga annullata la famigerata delibera che penalizza, anche se di poco, i consumatori.
Pagare “solo la somma che mi spetta con un bollettino postale scritto a mano”? Ma non scherziamo! Se mai ci saranno aumenti sarà impossibile individuare la cifra esatta. Quindi mettiamoci l’animo in pace e torniamo a usare la chat per comunicare con gli amici, magari organizzando il fine settimana.
(Credits photo: altroconsumo.it)