A 82 anni si laurea in filosofia per trovare una risposta alla morte della moglie
Italo non riusciva a rassegnarsi alla morte dell’amata Angela quindi ha deciso di cercare una risposta nella filosofia. E l’ha trovata in Pascal
13 Aprile 2018
Non è mai troppo tardi per mettersi a studiare.
Soprattutto se la motivazione è fortissima e l’obiettivo ben chiaro.
Italo Spinelli si è appena laureato in filosofia. Dov’è lo scoop, direte voi? Semplice, Italo è un giovanotto di 82 anni che ha deciso di iscriversi alla Facoltà di Filosofia a Macerata per una ragione ben precisa.
Italo ha trascorso gran parte della sua vita sempre al fianco della sua amata Angela, che è mancata all’improvviso. La scomparsa della moglie ha distrutto Italo, che non riusciva a trovare un senso alla sua morte.
Quindi, dopo una vita trascorsa nello stabilimento Fiat di Modena, Italo ha deciso di studiare e di prendere una laurea in filosofia. La scelta della facoltà era dovuta al fatto che l’uomo voleva trovare una ragione alla morte della moglie.
Come si legge sul Corriere della Sera Italo ha spiegato:
«Nel 2014 è venuta a mancare mia moglie Angela. Un tumore al polmone, dei più cattivi, se l’è portata via in pochi mesi dopo 52 anni trascorsi assieme. Lei è stata quella che mi ha sempre sostenuto, con l’amore e in senso materiale, anche nei momenti difficili, che ci sono stati. Da quel giorno ho cominciato a chiedermi: “La rivedrò?”, “Dove è finita?”. O ancora: ”Ce l’abbiamo davvero un’anima?”. Insomma, dovevo trovare una risposta alla morte di mia moglie».
Dove cercare la risposta se non nei libri e nella filosofia?
«Io con quella materia non avevo dimestichezza. Certo, leggevo ma la mia conoscenza in fatto di filosofia si limitava a un libro di massime di Sant’Agostino, in verità bellissime».
Italo è riuscito ad approcciarsi a un mondo sconosciuto creando dei parallelismi tra filosofia e la vita di tutti i giorni:
«Aristotele e Platone? Un dualismo che a me ha ricordato quello tra Coppi e Bartali. Bartali, che fu partigiano e salvò gli ebrei, è Platone, un filosofo dalla statura morale più alta di tutti, che metteva la Verità al di sopra di ogni cosa».
Dopo aver studiato due/tre ore al giorno tutti i giorni, Italo è riuscito a laurearsi.
«A Macerata ho trovato un ambiente entusiasmante sia con gli studenti che con i professori. Uno di loro dopo un esame mi ha detto: “Ha insegnato più cose lei a noi, che noi a lei”».
Tutta la sua città ha sempre fatto il tifo per lui.
Maurizio Boetti, presidente del consiglio comunale di Finale Emilia, ha dichiarato:
«Ce lo aveva chiesto lui stesso, in amicizia “Dài, quando mi laureo venite a sentirmi”. E noi lo facciamo ben volentieri, con tanto di fascia tricolore, perché sentiamo che Italo ha dato un esempio a quelli della sua età ma anche ai giovani».
E aggiunge:
«Però è sempre stato un tipo curioso molto interessato alla storia locale, al perché e al percome dei luoghi in cui è vissuto».
Alla fine Italo è riuscito a trovare la risposta che cercava:
«Mi ha aiutato la lettura del filosofo Pascal e della sua scommessa. Conviene avere fede, perché in quel caso almeno ci saremo garantiti la beatitudine. E alla fine credo che sì, una volta chiusi gli occhi per sempre, rivedrò la mia Angela».