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Essere mamma è più facile in Trentino, più difficile in Campania
Stando ai dati di un rapporto stilato da “Save The Children” le donne italiane fanno molta fatica a conciliare carriera e maternità
Com’è la vita di una madre?
Forse, dovendo scegliere una sola parola, bisognerebbe dire “incasinata”.
Tra il lavoro, i figli, la spesa, il cane, il marito, i nonni, barcamenarsi senza perdere l’equilibrio non è mai semplice. Le madri sono infatti delle acrobate capaci di camminare su un filo tesissimo: rischiano di cadere di continuo ma non mollano e non si arrendono mai.
Ma com’è la loro vita? E quali sono le regioni italiane più “mother friendly”?
In occasione della Festa della Mamma, Save The Children ha stilato un rapporto chiamato “Le Equilibriste. La maternità in Italia” che si è dato come compito quello di analizzare le difficoltà delle madri in Italia.
Ciò che emerge dal rapporto non fa sorridere. Anzi.
Innanzitutto le madri fanno molta fatica a conciliare carriera e maternità. Se sono a casa pensano al lavoro, se sono in ufficio si sentono in colpa per aver mollato i figli alla babysitter. Per non parlare del tentativo (fallito) di “incastrare” i mille impegni. Inoltre sembra che le italiane diventino mamme sempre più tardi (la media si aggira intorno ai 31 anni) e, dovendo scegliere tra lavoro e maternità, la maggioranza rinuncia al primo.
E non è finita qui. In Italia c’è una scarsissima (per non dire inesistente) rete per la prima infanzia e poco sostegno per le (neo)mamme. E stando ai dati, le donne della Penisola fanno pochi figli (la media è 1,34 per ogni donna). Ultimo dato allarmante: il tasso di disoccupazione delle mamma italiane è tra i più alti in Europa. Qualche dato? Il 37% delle donne tra i 25 e i 49 anni con almeno un figlio risulta inattiva.
Quali sono le regioni “mother friendly”? La peggiore risulta essere la Campania, mentre i luoghi migliori per “fare la mamma” sono le Province autonome di Bolzano e Trento seguite da Valle D’Aosta, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia e Piemonte.
Povere, mamme. Ora ci si mette pure la geografia a giocare contro…