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Si sfoga su Facebook: “Mi sono rotta di questo posto di m...a” e viene licenziata

Lo scontro legale si è concluso poco tempo fa. La Cassazione ha definito il post della donna “diffamatorio”

Si sfoga su Facebook: “Mi sono rotta di questo posto di m...a” e viene licenziata

31 Maggio 2018

Non lo si ripeterà mai abbastanza.
Attenzione a quello che scrivete su Facebook: il mondo vi legge.
Certo, quando siamo da soli a casa nostra con davanti il nostro pc sembra strano pensare che chiunque possa leggere ciò che scriviamo sui social. Nel momento in cui però pubblichiamo un commento quello diventa di dominio pubblico e noi… siamo nei guai! Soprattutto se abbiamo scritto una frase infelice o che potrebbe ritorcersi contro di noi.
 
È quello che è successo a un’impiegata residente a Forlì e invalida al 67%.
Nel 2012, probabilmente dopo una giornata particolarmente stressante e faticosa, ha scritto un post su Facebook in cui si lamentava del suo lavoro. Secondo quanto riportato da ilmattino.it, la donna aveva scritto:
«Mi sono rotta di questo posto di m...a».
Peccato che il suo sfogo abbia raggiunto gli occhi sbagliati. Il post è stato infatti letto da uno dei suoi “amici” su Facebook che era il legale rappresentante dell’azienda.
Il suo commento rabbioso le è costato il posto di lavoro infatti la donna fu licenziata di lì a poco.
 
È seguito uno scontro legale infinito che è arrivato a una conclusione solo il 27 aprile scorso.
Secondo la Cassazione si è trattato di licenziamento per giusta causa. Perché? Il post dell’impiegata è stato definito «diffamatorio». I magistrati hanno motivato le ragioni della loro decisione spiegando che:
«i social sono uno spazio pubblico, nel quale i contenuti potenzialmente diffamatori possono trovare un vasto eco. È venuto meno, in buona sostanza, il vincolo fiduciario che deve esistere tra azienda e dipendente».
Hanno anche aggiunto:
«La diffusione di un messaggio diffamatorio attraverso l’uso di una bacheca Facebook integra un’ipotesi di diffamazione per la potenziale capacità di raggiungere un numero indeterminato di persone. Scrivere un post sul social realizza la pubblicizzazione e la diffusione di esso per l'idoneità del mezzo utilizzato a determinare la circolazione del commento tra un gruppo di persone con la conseguenza che, come nella specie, lo stesso è offensivo nei riguardi di persone facilmente individuabili».
 
Consiglio per tutti: se volete sfogarvi perché il vostro lavoro vi rende infelici meglio farlo con un amica e non sui social!

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