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È stato avvelenato Buddy, il cane da soccorso alpino amico di tutti
L’autopsia conferma che il Golden Retriver di due anni è morto a causa di un’esca artificiale
Il Golden Retriver amico di tutti è stato avvelenato. È solo l’ennesimo episodio in cui la mano dell’uomo compie gesti spietati nei confronti degli animali. Buddy era un cane da soccorso che amava la vita e aveva ottenuto a peni voti il ‘titolo’ di cane per la ricerca dei dispersi del Nucleo cinofilo da soccorso “Argo”, a Bergamo.
Il cucciolone (Buddy aveva due anni) è morto per avvelenamento da esca artificiale. Lo conferma l’autopsia fatta all’Istituto Zooprofilattico di Brescia. Il povero animale ha sofferto molto, accusando un edema polmonare e forte congestione al pancreas. Ad ucciderlo, una sostanza legata a un filo di nylon, che verrà esaminata attentamente. Lo comunica a La Zampa Giovanni Martinelli, 63 anni, coordinatore delle Unità cinofile da soccorso dell’Associazione nazionale alpini.
Buddy aveva ottenuto il certificato dell’Enci, l’Ente nazionale cinofilia italiana. Un pomeriggio era a passeggio con la sua accompagnatrice Alessandra Dalla Betta, che è stata testimone della morte del suo adorato amico a quattro zampe, quando ha addentato qualcosa nel terreno, forse una polpetta avvelenata. A nulla sono serviti i soccorsi.
«Alcuni volontari del canile – ha raccontato Martinelli - mi hanno segnalato che la zona dove Buddy stava passeggiando è spesso piena di bocconi avvelenati, nonostante nelle vicinanze non ci siano abitazioni. Se fosse stato solo un incidente, se dovesse aver mangiato topini o passerotti contaminati con del veleno, sarei più con l’anima in pace. Ma non credo sia andata così perché lui pesava tanto, 30 chili. Troppo per morire così».
In tanti hanno appreso la notizia della scomparsa del cane con enorme tristezza, parlando di un vero eroe che non riusciranno a dimenticare.