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Caso Weinstein, l’accusa si indebolisce: sms eliminati da parte di una vittima
I procuratori rivelano che il detective a capo delle indagini avrebbe consigliato a una donna di cancellare alcune informazioni compromettenti dal suo cellulare.
Brutto colpo per l’accusa sul caso Weinstein: pare che il detective DiGaudio della Polizia di New York a capo delle indagini, avrebbe detto a una delle presunte vittime di eliminare alcune informazioni dal cellulare.
A rivelarlo è una lettera inviata dagli inquirenti all’avvocato difensore del produttore accusato di molestie sessuali. A quanto pare, il detective avrebbe consigliato a una donna implicata nel caso di cancellare i messaggi compromettenti salvati sul telefono, prima di consegnarlo al Dipartimento per gli accertamenti di rito. Per questo motivo nei giorni scorsi, ammessa la colpa, il vice capo dell’unità per i reati sessuali che lavora sul caso, Jennifer Gaffney, ha lasciato l’ufficio del procuratore.
In questo modo l’accusa contro il produttore americano si indebolisce e si inseriscono nella faccenda altri elementi che devono essere verificati e indagati al fine di portare alla luce la verità. L’impianto accusatorio contro Weinstein si basa sulla denuncia di circa 80 donne: però ad oggi solo la testimonianza di 3 di loro si è rivelata attendibile. È di qualche giorno fa, infatti, la notizia che le dichiarazioni di Lucia Evans - altra presunta vittima - non sarebbero credibili. La Evans - consulente di marketing - avrebbe rivelato che l’ex produttore la obbligava ad avere dei rapporti orali con lui nel 2004, quando nei suoi sogni voleva diventare un’attrice. L’accusa però è stata rigettata perché la donna avrebbe fornito un’altra versione dei fatti a un testimone.
E ora arrivano anche queste ultime inesattezze e omissioni a complicare ancora di più il quadro. A distanza di un anno dall’inizio dello scandalo, il processo ha segnato molti punti a favore per l’imputato, nonostante il produttore sia stato invaso dalle denunce. Weinstein, dal canto suo, ha negato tutte le accuse che gli sono state fatte.
(Credits photo: Corriere della Sera)