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Fonte immagine: technologyreview.com
29 Ottobre 2018
Nel 1967 la filosofa e professoressa inglese Philippa Ruth Foot inventò un esperimento mentale di filosofia etica: lo studio, intitolato “Moral Machine”, chiedeva ai partecipanti chi avrebbero salvato tra un anziano e un bambino da un tram o un carrello ferroviario in corsa.
Nel 2014 i ricercatori del MIT Media Lab hanno rilanciato lo stesso esperimento in chiave moderna, ossia ponendo lo stesso quesito ma utilizzando, anziché un tram o un treno, una self-driving car, ossia una macchina automatica senza conducente. L’interrogativo principale in questo caso era dunque: chi salvereste tra un bambino o un anziano che attraversano sulle strisce pedonali da una self-driving car in corsa?
Ai partecipanti, in realtà, sono stati proposti diversi quesiti con la stessa formula, ad esempio chi salverebbero tra un uomo e un animale, tra un malato e una persona sana, tra uomini e donne, giovani e anziani, ricchi e poveri, persone magre e persone obese. I dati raccolti tre anni fa sono stati ora pubblicati sulla rivista scientifica Nature e rivelano divergenze etiche notevoli a seconda della fascia di popolazione, del livello culturale, dello stato sociale e della localizzazione geografica dei partecipanti. In Cina e Giappone, ad esempio, gli intervistati tendono a salvare le persone anziane, in quanto in questi paesi culturalmente la figura dell’anziano è rilevante e rispettata. In Inghilterra e negli Stati Uniti, invece, la maggior parte degli intervistati ha risposto che salverebbe un giovane. Con questo studio i ricercatori hanno potuto così effettuare anche un’analisi della percezione delle nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale nelle varie fasce di popolazione, nonché dell’importanza che gli viene data e della pericolosità che viene percepita da strumenti innovativi come può essere una macchina automatica senza conducente. E voi chi salvereste in una situazione simile?