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10 Dicembre 2018
Ebbene sì, a quanto pare ai messaggi imbarazzanti inviati da persone un po’ “brille” si affianca un fenomeno nuovo che in questo caso riguarda gli adolescenti. Stiamo parlando dello “sleep texting”, e se vi state domandando che cos’è di preciso, la spiegazione è piuttosto semplice: lo sleep texting consiste nell’inviare messaggi di notte e nel non ricordare di averli inviati. In poche parole, sempre più ragazzi mandano messaggi quando si trovano in dormiveglia o si sono risvegliati di notte, ma il mattino seguente non hanno memoria di aver scritto quelle cose che spesso sono sgrammaticate, non hanno senso o sono addirittura imbarazzanti.
I risultati di una ricerca svolta su 372 studenti della Villanova University (in Pennsylvania) rivelano che più di uno 1 studente su 4 (25,6%) afferma di aver inviato messaggi nel sonno, e quasi 3 studenti su quattro (72%) hanno detto di non ricordare di aver mandato quei messaggi.
La ricerca sullo sleep texting è stata pubblicata sul Journal of American College Health e mostra che questo fenomeno si sta diffondendo sempre più, con ripercussioni sulla qualità del sonno e di conseguenza sullo stato di benessere generale.
Secondo la ricercatrice che ha coordinato lo studio, il fatto di non ricordare di aver inviato messaggi di notte non è così strano, perché è frequente che una persona che si sveglia dopo aver fatto un “pisolino” di qualche minuto non riesca a ricordare i primi minuti prima di essersi addormentata. Tuttavia la ricerca ha mostrato come l’utilizzo di cellulari di notte (il 93% dei partecipanti ha dichiarato di tenere il proprio smartphone vicino mentre dorme, e il 28% di questi lo tiene addirittura nel letto) sia collegato all’interruzione del sonno, che ha conseguenze negative sulla quantità e sulla qualità del riposo. Questi fattori agiscono negativamente anche sulla qualità dello studio, la capacità di concentrazione e di ricordare quanto studiato.