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Liam Neeson: "Volevo uccidere un uomo di colore per vendetta"

Una recente rivelazione razzista dell’attore è stata la causa di una vera bufera mediatica e Neeson ha dovuto rinunciare al Red Carpet

Liam Neeson, recentemente intervistato dal quotidiano The Independent, si è lasciato andare ad una “confessione” razzista molto forte che lo ha letteralmente travolto in una bufera mediatica.

L’attore sta promuovendo il suo ultimo film, “Un uomo tranquillo”, diretto da Hans Petter Moland. Il film racconta la storia di un uomo pacifico la cui vita viene travolta dalla drammatica morte del figlio per mano di una banda, scatenando la sua sete di vendetta.

Proprio per raccontare “l'istinto primitivo” che spinge alla vendetta la vittima di un crimine, Liam per la prima volta ha raccontato di una sua vicenda personale, accaduta molto tempo fa e mai rivelata prima d’ora.

L’attore ha confessato di essere stato lui stesso travolto dal desiderio di vendetta molti anni addietro, quando la sua compagna di allora fu vittima di uno stupro mentre lui era fuori per lavoro. Liam chiese alla donna se avesse riconosciuto l’autore del gesto criminale, ma la donna fu solo in grado di riferirne il colore della pelle. Si trattava di un uomo di colore.

Liam racconta di aver girato per giorni con una spranga, sperando di essere avvicinato da un "qualsiasi uomo di colore" per ucciderlo. Per vendicarsi.

L’attore (noto anche per la sua interpretazione in Schindler's list) ha sostenuto più volte di non essere un razzista, anche in occasione di una successiva intervista al talk show "Good Morning America". Ha dichiarato che è stato orribile e che si vergogna moltissimo per la sua reazione di allora e ha confidato anche di aver chiesto aiuto al tempo per questo episodio che lo aveva sconvolto.

Tutto questo però non è bastato a migliorare la sua posizione: l’attore è stato attaccato ed aspramente criticato da tutti, tanto da indurre la LionsGate ad annullare anche il suo red carpet della première, a New York.

(Credits photo: Instagram)

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