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2,5 milioni di ugandesi lasciano internet per la tassa sui social
La tassa è stata molto criticata dalla popolazione e in molti hanno preferito rinunciare ad internet
Oltre 2 milioni e mezzo di ugandesi hanno smesso di utilizzare internet a causa di una tassa molto criticata che è stata introdotta nel 2018 dal Governo.
La famigerata tassa consiste nel pagamento di 250 scellini ugandesi (50 centesimi di euro) al giorno per collegarsi ai social network e per effettuare transazioni monetarie tramite mobile. Le piattaforme coinvolte nel provvedimento sono oltre 60 e, tra le più popolari, si possono citare Facebook e WhatsApp.
L'introduzione della tassa era stata proposta al ministro delle finanze da parte del presidente ugandese Yoweri Museveni a seguito di un inasprimento delle critiche contro il suo Governo. L'obiettivo era quello di porre un freno ai pettegolezzi e, contemporaneamente, di aumentare le entrate dello Stato. Ma le cose non sono andate esattamente come previsto, perché tantissimi ugandesi hanno preferito rinunciare al proprio abbonamento internet piuttosto che piegarsi alla tassa. Inoltre questo provvedimento ha scatenato un forte malcontento, per cui sono in tantissimi a chiederne l'abolizione.
A rivelare il preoccupante calo dei dati è stata la Uganda Communications Commission e lo ha fatto attraverso dei post pubblicati su Twitter in cui mostra i grafici dell'evoluzione.
#QualityOfService
— UCC (@UCC_Official) 25 febbraio 2019
UCC conducted measurements from Augst to Dec 2017 & Augst to Sept 2018. Operators were @Uganda_Telecom , @mtnug, @Airtel_Ug and @africellUG
More details here https://t.co/CLJVdo3sEe
Considered hare are dropped call rate (target is less than or equal to 2%). pic.twitter.com/CQVhdO40YH
Il Governo è stato preso di mira da tantissime critiche. I recenti provvedimenti, infatti, oltre a limitare la libertà di pensiero dei cittadini, danneggiano l'economia del Paese africano, che è già tra i più poveri del mondo.