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Una tassa sulla carne rossa per curare le malattie e salvare vite

Ecco la proposta presentata dall’Università di Oxford e i motivi dietro a quest’idea.

Una tassa sulla carne rossa per per curare le malattie e salvare vite

14 Novembre 2018

Secondo i ricercatori consumare grandi quantità di carne rossa fa male e nel 2015 l’Organizzazione mondiale della sanità ha persino dichiarato che il consumo quotidiano di carne rossa lavorata (come salsicce, insaccati, carne essiccata o in scatola) aumenta il rischio di tumore al colon, mentre per la carne non lavorata il pericolo è meno elevato ma è comunque presente.
Altre malattie provocate dal consumo eccessivo di carne rossa, poi, sono quelle cardiache e il diabete. Tutto ciò comporta ogni anno numerose morti e dei costi sanitari elevati – circa 285 miliardi di dollari - che l’Università di Oxford propone di compensare tassando la carne.

Secondo quanto riporta Ansa, gli studiosi propongono di applicare una tassa del 110% sulle carni rosse lavorate e del 20% su quelle non lavorate come bistecche e simili. Il ricavato previsto sarebbe di circa 170 miliardi dollari all’anno e allo stesso tempo l’aumento dei prezzi farebbe consumare meno carne alle persone, prevenendo le malattie ed evitando fino a 220mila decessi all’anno.
Un altro beneficio previsto, inoltre, sono 41 miliardi di dollari risparmiati in cure mediche.

La proposta è nata da una ricerca condotta sugli impatti positivi che una tassazione appropriata sulla carne avrebbe sulla salute. Se vi state allarmando, mantenete la calma: per ora quella di Oxford è solo un’ipotesi e non c’è ancora un progetto concreto per applicare una tassa sulla carne rossa. Nonostante questo, però, la ricerca fa luce su un aspetto importante della dieta di molte persone e sulle conseguenze che una dieta non equilibrata può avere sulla salute.

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