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Piero Angela: “Mio nipote Edoardo famoso sui social? Una tragedia, ha dovuto chiudere il profilo”

Qualche mese fa il figlio di Alberto Angela ha attirato l’attenzione del web per la sua bellezza.

Piero e Alberto Angela sono due volti noti della tv italiana grazie alla loro grande opera di divulgazione scientifica, svolta attraverso programmi di grande spessore come Superquark e Ulisse. Nei mesi scorsi, però, si è parlato anche di un terzo componente della “dinastia” degli Angela: si tratta di Edoardo, il figlio 20enne di Alberto, divenuto famoso sul web grazie ad alcune sue foto pubblicate su Instagram che hanno subito fatto innamorare le ragazze.

In poco tempo Edoardo, che studia Scienze dei materiali all’Imperial College di Londra, è stato catapultato in una spirale mediatica dalla quale è stato difficile uscire, considerando che le sue foto erano ormai diventate virali. Il nonno non ha vissuto bene questa situazione e oggi, a distanza di qualche mese, ne ha parlato.

Mio nipote famoso sui social? Per me è una tragedia – ha detto al settimanale Chi -  Edoardo è un bravo ragazzo, con la testa sulle spalle. Dopo quel polverone mediatico ha dovuto togliere tutte le sue immagini, rendendo privato quello che, fino a poco prima, era pubblico. La tecnologia è importante e straordinaria per quello che riguarda lo studio e l’informazione, ma negativa per la privacy. I social rischiano di diventare uno strumento di distruzione di massa”.

Il profilo di Edoardo, infatti, adesso è chiuso e non è più possibile vedere le sue foto. Il ragazzo è ancora troppo giovane per stare sotto i riflettori, ammesso che poi ci voglia stare. Piero Angela ha poi parlato del suo rapporto difficile con suo padre, un uomo che è riuscito comunque a trasmettergli dei profondi valori. “Con Alberto, invece, ho fatto tutto l’opposto – ha detto – abbiamo un rapporto magnifico. Mia moglie? Una donna meravigliosa, ma riservatissima. Non ha mai voluto essere fotografata. Quando andiamo a teatro entriamo separatamente e ci sediamo sempre in posti diversi. Il nostro è stato un colpo di fulmine. Nel lavoro non mi ha mai seguito, ma il suo appoggio non mi è mai mancato”.

 

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