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Alabama, firmata la nuova legge: aborto vietato anche in caso di stupro o incesto
La governatrice del Paese americano ha detto: “Ogni vita è preziosa ed è un regalo di Dio”.
Anni e anni di battaglie per i diritti della donne buttati: la legge firmata oggi dalla governatrice dell’Alabama, Kay Ivey, è considerata da molti come una grande sconfitta nonché un enorme passo indietro nell’evoluzione della civiltà.
Nel paese americano, infatti, è stata appena approvata la nuova legge che di fatto vieta l’aborto, a eccezione dei casi in cui il feto possa compromettere gravemente la salute della donna o metterne a rischio la vita. In tutte le altre situazioni, l’aborto è proibito, anche nei casi di stupro e di incesto: “Oggi ho trasformato in legge il decreto dell’Alabama per la protezione delle vite umane – ha scritto la governatrice su Twitter – per tutti i suoi sostenitori, questa legge rappresenta una potente testimonianza del fatto che i cittadini dell’Alabama credano fermamente che ogni vita sia preziosa e un sacro dono di Dio”.
Today, I signed into law the Alabama Human Life Protection Act. To the bill’s many supporters, this legislation stands as a powerful testament to Alabamians’ deeply held belief that every life is precious & that every life is a sacred gift from God. https://t.co/DwKJyAjSs8 pic.twitter.com/PIUQip6nmw
— Governor Kay Ivey (@GovernorKayIvey) 15 maggio 2019
Questa legge rende di fatto illegale l’aborto in Alabama e saranno perseguibili sia le donne che tenteranno di interrompere la propria gravidanza, sia i medici che decideranno di aiutarle: il dottore in questo caso può rischiare una condanna fino a 99 anni di carcere, praticamente un ergastolo. Saranno puniti anche i medici che mostreranno anche solo l’intenzione di intervenire per un aborto: in questo caso, dunque, si farebbe davvero un processo anche solo alle intenzioni e la condanna sarebbe di 10 anni. Se comparate a quelle previste per uno stupratore, queste pene appaiono forse un po’ eccessive. Eppure questa è la nuova realtà in Alabama.
Contro questa legge si sono scagliate tante star dello spettacolo; tra i tweet di risposta alla governatrice Kay Ivey, ad esempio, spicca quello dell’attrice Alyssa Milano che le ha scritto: “Tieni il tuo Dio fuori dal mio utero”.
Get your God out of my uterus.
— Alyssa Milano (@Alyssa_Milano) 16 maggio 2019
In queste ore sono poi intervenute sull’argomento anche Lady Gaga e Hillary Clinton. “È un oltraggio vietare l'aborto in questa epoca in Alabama, ed è tanto più atroce che escluda la possibilità anche alle donne che sono state violentati o che hanno subito un incesto – ha scritto la popstar Twitter - Quindi esiste una pena più alta per i medici che eseguono queste operazioni che per la maggior parte degli stupratori? Questa è parodia, prego per tutte queste donne e giovani ragazze che soffriranno per colpa di questo sistema”.
#AlabamaAbortionBan #Alabama #AlabamaSenate #NoUterusNoOpinion #PlannedParenthood #ProChoice I love you Alabama prayers to all women and young girls here are my thoughts: pic.twitter.com/LqmVyV8qsA
— Lady Gaga (@ladygaga) 15 maggio 2019
Hillary Clinton, invece, ha scritto: “I divieti di aborto in Alabama, Georgia, Ohio, Kentucky e Mississippi sono spaventosi attacchi alla vita e alle libertà fondamentali delle donne. I diritti delle donne sono diritti umani. Noi non ci fermeremo”.
The abortion bans in Alabama, Georgia, Ohio, Kentucky, and Mississippi are appalling attacks on women's lives and fundamental freedoms.
— Hillary Clinton (@HillaryClinton) 15 maggio 2019
Women's rights are human rights.
We will not go back.
Gli oppositori, come la moglie dell’ex Presidente Bill Clinton, di quello che sembra un vero e proprio ritorno al passato, promettono battaglia per abolire queste leggi e soprattutto per proteggere i soggetti che rischiano di veder cancellati i propri diritti, come gli omosessuali o le minoranze etniche.