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Sotto stress le cellule maschili si suicidano (quelle femminili resistono)
La differenza di reazione è stata evidenziata da una ricerca.
Un gruppo di ricercatori del Centro di riferimento per la medicina di genere dell'Istituto superiore di sanità in collaborazione con ricercatori dell’università di Bologna e del Cnr di Roma ha condotto un studio sulle componenti molecolari maschili e femminili, evidenziando una reazione completamente diversa alle condizioni di stress.
Secondo la ricerca, i cui risultati sono stati poi pubblicati su "Cell Death and Disease", le cellule femminili attivano dei meccanismi protettivi (detti "autofagia"), mentre quelle maschili attivano un processo di morte cellulare (apoptosi): in altre parole, si suicidano!
Anna Ruggieri del Centro Iss spiega che alla base di questa differente reazione potrebbe esserci un microRna, cioè delle piccole sequenze di materiale genetico che determinano la funzione cellulare e il loro destino e hanno anche un ruolo importante in molte malattie, dai tumori alle patologie infettive e autoimmuni.
Questo materiale genetico si trova in particolare sul cromosoma X ed è presente in misura maggiore nelle donne (XX) rispetto agli uomini (XY), in alcuni casi a livelli cinque volte maggiori.
Paola Matarrese dell’Iss, coautrice della ricerca spiega che questo studio è l'ennesima conferma che "la biologia dei due sessi è fondamentalmente diversa e come tale va affrontata". Ci sono infatti malattie che colpiscono uomini e donne in maniera diversa, come diverso può essere il decorso e (necessariamente) anche la terapia.