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il blog di Ylenia

L'omologazione del pensiero

dov'è finito il Paese degli inventori, delle idee originali, che ci distinguevano dal resto del mondo?

Qualche settimana fa ho trovato in rete dei dati piuttosto inquietanti, che mi hanno fatto riflettere: una ricerca mondiale Ipsos metteva in evidenza come sui social network molta gente condividesse articoli e notizie su temi che non gli appartenevano realmente ma, poiché piacevano a molti, faceva "figo" dare il proprio "like". 

Della serie: "Non me ne frega nulla di questo o quello ma sembra interessare a tanti, quindi, condivido anch'io così risulterò interessante anch'io e farò parte del gruppo".

Il dato più assurdo, però, riguardava l'Italia: solo il 10% del campione intervistato dichiara di condividere "cose uniche", cioè cose che gli piacessero davvero, indipendentemente dal fatto che fossero o non fossero già state sbattute sulle bacheche di altri utenti.

Certamente, questo dato non fa molto onore all'Italia... dov'è finito il Paese degli inventori, delle idee originali, che ci distinguevano dal resto del mondo?

Mi chiedo: "stiamo vivendo un momento di crisi ideologica e di identità? Abbiamo bisogno di riconoscerci nello stesso pensiero per sentirci parte della comunità e ottenere il consenso dei nostri amici/followers?". "Di chi é la responsabilità?". "Non saremmo più felici e più liberi se mantenessimo la nostra unicità?".

L'omologazione, la globalizzazione di cui si parla tanto negli ultimi anni, elogiata da alcuni, criticata da altri, spesso in maniera brutale, sta modificando la nostra natura, le nostre inclinazioni, le nostre passioni, abitudini e anche i nostri comportamenti?

Voi che ne pensate?

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