105 FRIENDS
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23 Febbraio 2017
Si chiama "Vietato morire" ed è il nuovo album di Ermal Meta. Il titolo è lo stesso della canzone con cui il giovane cantautore di origine albanese che ha scelto di vivere in Puglia è tornato sul palco dell’Ariston da BIG un anno dopo il debutto nelle Nuove Proposte con l’applauditissima "Odio le favole". E, come si dice, ha spaccato, conquistato il terzo gradino del podio del Festival dei record condotto da Carlo Conti e Maria De Filippi nonché il Premio della Critica intitolato a Mia Martini.
“Dopo l’avventura con la band”, ha raccontato Ermal in diretta su radio 105 con Max Brigante, “io sentivo l’esigenza di fare qualcosa di diverso. Non volevo guardarmi allo specchio, volevo diventare il riflesso, guardare me dall’altro punto di vista, e musicalmente vuol dire provare a godere ciò che hai scritto attraverso la voce di un altro”. Così è cominciata la sua carriera di autore per altri artisti, Big come Mengoni, Emma, Renga, Michielin, Mannoia, Fedez, Fragola, Sylvestre, Patti Pravo ecc.. , un successo che lo ha poi naturalmente riportato alla ribalta come solista.
Nell’album di Ermal, che al Festival ha commosso il pubblico anche nella serata delle cover (da lui vinta) sulle note di “Amara terra mia” di Domenico Modugno, ci sono anche prestigiose collaborazioni, Elisa e Vicio dei Subsonica in testa, e naturalmente c’è la title track del disco, un inno alla vita e un appello alle vittime, donne e bambini che siano, del flagello delle violenze domestiche. “Con questo brano”, ci aveva raccontato Meta prima di partire per Sanremo, “vorrei portare a una riflessione: liberarsi dai propri pesi, e così dalla solitudine, che ti allontana dagli altri e dal resto del mondo”.
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