Mario Giunta racconta la paura del terremoto in Indonesia a 105 Mi Casa. Le foto dell'intervista

Come succede dopo ogni finestra di calciomercato, Mario Giunta è tornato a 105 Mi Casa. Questa volta, però, il grande amico del programma di Max Brigante non ha parlato solo degli affari conclusi dalle squadre di Serie A e delle prime giornate di campionato, ma anche della sua disavventura estiva. Il giornalista sportivo di SkySport ci ha raccontato infatti le ore drammatiche vissute durante le sue vacanze estive sull'isola di Lombok, Indonesia, colpita lo scorso 5 agosto da un fortissimo terremoto di magnitudo 6.9 che ha causato la morte di centinaia di persone.

Mario e la fidanzata Carlotta sono rimasti travolti dal crollo del loro hotel: "Quando sei la sotto puoi far pochissimo, puoi chiudere gli occhi e sperare. In quel momento non ci pensi, però poi a mente fredda pensi che saresti potuto morire". Una volta usciti dalle macerie, hanno vissuto anche la paura per l'allarme tsunami: "Quando di dicono che c'è l'allarme tsunami è l'ennesima prova che la natura, quando vuole, nei confronti degli uomini è devastante". 

Da quella terribile giornata, il giornalista si sente una persona diversa: "Ho messo un punto il 5 agosto 2018, alle 19.46. Da quel punto in poi ora sta ripartendo un altro Mario, probabilmente, con la speranza di tornare il Mario pre-terremoto. Non è facile, bisogna lavorare mentalmente su tante cose".

Esperienze del genere cambiano il modo in cui vivi la tua quotidianità: "È cambiata un po' la visione delle priorità della vita - ha spiegato Giunta -. È chiaro che nel percorso di rinascita queste priorità possono anche essere un pochino stravolte. È giusto che chi ha vissuto questi traumi torni a rivivere anche delle situazioni a cui era abituato, come il lavoro, le incavolature per il lavoro e altre piccole stupidaggini. Non sono uno psicologo, non voglio insegnare la vita a nessuno, ma è chiaro che le priorità sono altre".