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10 Gennaio 2018
Sotto l'Appennino Meridionale, nel Sannio-Matese, c’è una sorgente di magma che sarebbe la causa dei terremoti nella zona. La scoperta, pubblicata sulla rivista Science Advances, e' dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e dal del Dipartimento di Fisica e Geologia dell'Università di Perugia.
Gli studiosi di INGV e Università di Perugia sono arrivati a questa conclusione dopo anni di studi. Tra la fine del 2013 e l'inizio del 2014 erano stati osservati nella zona del Sannio-Matese dei terremoti “anomali”.
L'anomalia era legata sia alla profondità tra 15 e 25 chilometri di profondità, maggiore rispetto a quella dei terremoti tipici dell'area (tra 10 e 15 chilometri di profondità), sia alle forme d'onda degli eventi più importanti, simili a quelle dei terremoti in aree vulcaniche.
"Abbiamo scoperto che questi terremoti sono stati innescati da una risalita di magma nella crosta. Nella parte più profonda sotto la crosta terrestre ci sono processi di fusione che producono magma. Questo risale verso la superficie, fermandosi alla profondità compresa fra 15 e 25 chilometri. La sorgente di magma provoca la fuoriuscita di CO2 di origine profonda e può provocare terremoti".
Ricerche come questa di Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e Dipartimento di Fisica e Geologia dell'Università di Perugia sono fondamentali per la comprensione dei terremoti e per la loro prevenzione.
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