Lo psicologo Alberto Simone ha stilato un decalogo di consigli per vivere meglio. Alla faccia dell’infelicità!
1) Abituatevi a pensare positivo I primi sabotatori della felicità siamo noi stessi. La nostra mente ha una tendenza naturale alla negatività. Quindi sta a noi invertire la rotta e spingere il timone verso tutto ciò che c’è di buono. Perché invece di vedere il bicchiere sempre mezzo vuoto non proviamo a vederlo mezzo pieno? Il trucco? Smettere di concentrarsi su ciò che ci manca ma pensare a tutto ciò che già abbiamo e che ci fa sentire grati. Provare per credere
2) Smettetela di vivere nel passato Quante volte trascuriamo il presente perché viviamo con un occhio sempre aperto sul passato? Le esperienze negative che abbiamo vissuto continuano a condizionarci impedendoci di aprirci alle novità e a tutto il bello che la vita ha da offrirci. Il passato è passato, nel bene e nel male. È importante lasciarlo andare per guardare fiduciosi (e senza preconcetti) al futuro
3) Non potete controllare tutto Alzino la mano tutti quelli che a casa, a scuola, in ufficio vogliono avere tutto sotto controllo. Quanti di noi si sentono investiti da responsabilità gigantesche che neppure li riguardano? Il risultato è una vita stressante e anche molto stancante. La verità è che non possiamo controllare tutto. La buona notizia è che, a differenza di quanto possiamo pensare, non tutto dipende da noi. Quindi: take it easy!
4) Provate a seguire le vostre emozioni È inevitabile. Da adulti spesso si tende ad affidarsi alla razionalità. Tra tutti gli impegni e le cose da fare le emozioni vengono sempre un po’ accantonate. E questo è un peccato: le emozioni danno voce alla nostra interiorità e farle tacere è dannoso. Per conoscerci davvero e a fondo ascoltare il nostro mondo emozionale (e non solo quello razionale) non può che farci bene.
5) Smettetela di giudicare E chi non lo fa? Siamo sempre pronti a puntare il dito contro gli altri (e anche contro noi stessi). Questa rigidità di pensiero però non ci fa affatto bene e ci riempie di negatività. Molte ricerche hanno dimostrato che chi è più tollerante vive più a lungo e in salute. Che cosa state aspettando?
6) Concedetevi un lamento (ma solo talvolta) Lamentarsi è concesso. Non certo sempre e con chiunque. Altrimenti ci buttiamo sulla negatività ed è finita. Qualche volta però è concesso lamentarsi (di tutto). Prendete un quadernino e sfogatevi con la pagina: buttate giù tutto ciò che vi dà fastidio e vi preoccupa. Non trascurate nulla. Dopo vi sentirete di sicuro meglio.
7) Parola d’ordine: condivisione La felicità va condivisa. Perché che gusto c’è se non possiamo viverla con altri? Le belle esperienze spesso sono tali proprio perché le abbiamo vissute insieme a qualcun altro. Allora via libera alla condivisione! E non solo sui social
8) Provate a perdonarvi Non è per nulla facile, certo. Ma il perdono è un gesto che in primo luogo fa bene a noi e solo dopo anche agli altri. Dando il perdono potremo finalmente liberarci di un ricordo e di esperienze negative che non facevano altro che contaminare la nostra mente. Vade retro brutti pensieri!
9) Fai qualcosa di utile per gli altri L’egocentrismo non fa bene. Se siamo continuamente ripiegati su noi stessi finiremo solo con l’inaridirci. Proviamo a fare qualcosa di utile per gli altri. Proveremo così l’ebbrezza di dimenticarci di noi stessi e inoltre potremo anche dare un senso alla nostra vita. Cos’altro?
10) Siate grati Fare un elenco di tutte le cose belle che ci circondano e di cui la nostra vita è piena è un esercizio che dovremmo fare tutti. Il motivo? Ci aiuta a renderci conto che la nostra vita è già ricca di tante cose bellissime di cui dobbiamo essere grati. Invece di concentrarci sul “cosa manca” pone l’accento sul che cosa già abbiamo e fa molto bene.
29 Marzo 2018
Felicità: questa sconosciuta.
Non è forse così? Tutti la vogliono, la cercano affannandosi a destra e a manca eppure pochi possono definirsi in coscienza davvero felici. La ragione? Siamo portati a pensare che la felicità sia un traguardo molto difficile da raggiungere. Tra il lavoro, le scadenze, la spesa da fare, i figli, la scuola, la riunione con il capo, il veterinario, la pensione sempre più lontana, la felicità finisce per diventare un miraggio, un puntino lontano lontano impossibile da raggiungere.
E se non fosse così?
La felicità non è altro che un muscolo che si può allenare. Non è semplice, ma certo non è difficile.
Basti pensare che nel 2012 l’Assemblea generale dell’Onu ha deciso di proclamare il 20 marzo “Giornata internazionale della felicità”.
E noi, nel nostro piccolo, come possiamo raggiungere la felicità?
Lo psicologo e regista Alberto Simone ha da poco pubblicato un libro, “La felicità sul comodino” (Tea) e per “Io donna” ha stilato un decalogo di consigli che possono aiutarci se non proprio a raggiungere la felicità almeno a eliminare tutto ciò che la ostacola.
Siete curiosi? Sfogliate la gallery e…buona felicità a tutti!