La Storia Siete Voi
08 Novembre 2018
Gianni nasce in un paesino vicino Cuneo di poco più di ventimila anime, una mattina di giugno di 54 anni fa, secondo figlio di Luca e Doriana. Trascorre i primi anni della sua vita a Venezia, dove la famiglia si trasferisce per via degli impegni lavorativi dei genitori. Il bambino è affascinato dai piccoli atelier e dai negozi di artigianato disseminati nei vicoli storici del centro: luoghi magici che profumano di velluti e damaschi. Quando dopo qualche anno, la famiglia si ritrasferisce a Savigliano, questa volta per sempre, il ragazzo porta con sé il sogno di diventare un giorno una sorta di demiurgo capace di trasformare un ideale di bellezza in realtà.
I suoi anni trascorrono placidi e piacevoli: in famiglia circondato di affetto, tra i banchi di scuola rapito dai libri di storia dell’arte e nei muse. Gli anni passano e Gianni decide, seguendo i consigli del padre, di iscriversi in una scuola per geometri. Il genitore crede che quegli studi possano assecondare le inclinazioni artistiche del figlio, incanalandole in un mestiere concreto, che gli assicuri un futuro solido.
È un pomeriggio di studio come tutti gli altri, Gianni si destreggia tra calcoli, numeri, operazioni algebriche. Fa sempre più fatica a stare dietro a quelle operazioni che lo costringono a subordinare la sua mente fantasiosa a una razionalità pratica che non gli appartiene. Mentre è chino sulla scrivania intento a venire a capo di una odiosa equazione, la sua attenzione è improvvisamente distratta da un giornale di moda che la mamma posa su un tavolo poco distante da lui. Sulla copertina della rivista c’è un giovane modello che indossa una giacca scura ed elegante che segue alla perfezione la linea del corpo. Il capo, sicuramente rifinito a mano, è di un tessuto bellissimo che non saprebbe indovinare. Quanto vorrebbe averne una anche lui! Quasi senza pensarci, come d’istinto, chiede alla mamma di comprargli una stoffa quanto più simile a quella della foto e quando lei, un po’ confusa da quella stramba richiesta, chiede perché, Gianni le dice di voler confezionare quella giacca per lui, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
In pochi giorni quel desiderio di possedere un capo d’abbigliamento decisamente troppo costoso e non a portata delle sue tasche, si trasforma in una bellissima giacca che gli calza alla perfezione. La linea morbida che incornicia le spalle, i ricami sul doppio petto e i tre bottoni che cingono i polsi, sembrano opera di un sarto esperto e non il frutto di un’improvvisazione creativa. Entusiasmato dalla semplicità con cui maneggia ago e filo, quasi fosse una capacità sopita venuta alla luce come un super potere, il ragazzo si convince sempre più che la scuola da geometra non fa per lui, così la molla, deciso a inseguire il suo sogno.
Il talento di Gianni è chiaro, innegabile, eppure costantemente sminuito e a volte anche deriso. I genitori sono preoccupati, vivono questa scelta come un colpo di testa, frutto tutt'al più di uno svago: “come farà a lavorare in questo campo senza un diploma, una qualifica, un’insegnante che lo introduca a questo mondo?”
Gianni è confuso. E se avessero ragione?
Non sapendo come fare a combattere il clima di sfiducia che lo circonda, trascorre tutti i suoi giorni tra studio e tirocini in ospedale e quello che i suoi familiari e amici considerano una saggia decisione, per Gianni somiglia sempre di più a un errore. Così prende una decisione importante...
I sogni vanno assecondati, nella vita è importante fare ciò che ci rende liberi e felici. Ci sarà riuscito, Gianni? Avrà vinto i dubbi della sua famiglia? Scopriamolo dalle sue parole...