Il Britpop diventa un drink

Un drink da rockstar? Negli anni ’90, il mondo della musica fu il teatro della battaglia tra Blur e Oasis per il titolo di band regina del Britpop. Con questo termine si voleva indicare il rock-pop made in Britain, fatto di chitarre potenti e riff capaci di catturare l’orecchio di qualunque ascoltatore – ricordate "Song 2" o "Wonderwall"? –, un genere che influenzò in maniera potente tutto il panorama musicale internazionale. A breve quel termine, però, potrebbe avere anche un altro significato: per la precisione, potrebbe diventare il nome di un drink. Tutto merito (o colpa, giudicate voi) di Alex James, bassista dei Blur, che, secondo quanto riportato da City AM, ha chiesto lo scorso 10 gennaio la registrazione ufficiale del marchio "Britpop" all’Intellectual Property Office britannico nei settori "bevanda arricchite con minerali aggiunti", "birra a  bassa gradazione alcolica" e "alcopop". Non si sa, dunque, che tipo di drink sarà il "Britpop", fatto sta che presto potremo ritrovarlo accanto a bottiglie di whiskey o fusti di birra nei bar.

Eclettico imprenditore. Un’idea, questa, che conferma la mentalità imprenditoriale di James, già apprezzato produttore di formaggi nonché personaggio dotato di un certo talento nella scelta dei nomi dei suoi prodotti: il suo formaggio di maggiore successo si chiama "Blue Monday", come la canzone dei New Order. Verrà da chiedersi quale saranno le reazioni dei protagonisti dell’epoca del Britpop alla notizia che il loro genere musicale si trasformerà a breve in un prodotto commerciale. In particolare, attendiamo con ansia le dichiarazioni di Noel e Liam Gallagher, "arci-nemici" dei Blur: conoscendo la loro passione per l’alcol, però, chissà che non possano approvare la scelta di James.