30 Gennaio 2014
Il cantante è stato ascoltato ieri dalla polizia di Toronto in merito alla presunta aggressione di un autista di limousine avvenuta il mese scorso
Bieber ancora nei guai. Justin Bieber si è costituito ieri alla polizia di Toronto, in Canada, a causa di un nuovo guaio con la giustizia. Il cantante 19enne, arrivato alla stazione di polizia tra due ali di fan urlanti e poi uscito due ore dopo, è accusato di aver aggredito un autista di limousine il mese scorso, secondo quanto riferito da un ufficiale di polizia che ha preferito restare anonimo. Naturalmente l’avvocato di Bieber ha dichiarato che il suo assistito è innocente e che si è recato dalla polizia proprio per chiarire ogni dettaglio della vicenda. "Il capo d’accusa è un reato minore – hanno spiegato i legali del cantante – La nostra posizione è che il signor Bieber è innocente. Visto che la vicenda è di responsabilità del tribunale, non riteniamo di entrare nelle specifiche del caso e della nostra difesa". Secondo la polizia di Toronto, un membro dell’entourage di Bieber avrebbe assalito, probabilmente su ordine del cantante, l’autista della limousine sulla quale l’artista viaggiava in compagnia di altre persone. Ieri Bieber si è recato alla stazione di polizia per fornire la sua versione dei fatti.
Cinquina di processi. Diventano dunque cinque i processi nei quali Bieber è attualmente coinvolto, in quattro città diverse. Oltre a quello di Toronto, il cantante dovrà rispondere dell’accusa di vandalismo davanti al tribunale di Los Angeles per aver lanciato uova e danneggiato così la casa del suo vicino in California. Sempre a L.A. c’è un paparazzo che gli ha fatto causa per aggressione (l’avrebbe fotografato mentre fumava marijuana). A Miami, invece, il cantante è sotto processo per guida in stato di ebbrezza e con patente non valida, oltre che per resistenza all’arresto. Il governo tedesco, infine, ha avviato un procedimento amministrativo da migliaia di dollari per aver abbandonato una scimmia addomesticata all’aeroporto di Monaco di Baviera, dove l’animale era stato bloccato dai doganieri perché non accompagnato dalla necessaria documentazione sanitaria.