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Music Biz

Coronavirus, Eros Ramazzotti pubblica la lettera di un'OSS sua fan: "Non siamo ancora fuori da niente"

Il cantante l'ha pubblicata tramite un post su Instagram.

La Fase 2 è iniziata da ormai dieci giorni e sin dal suo inizio, è scoppiata la polemica per alcune immagini girate sui Navigli di Milano, dove è stata vista tantissima gente, anche senza mascherine.

Eros Ramazzotti ha condiviso sul suo profilo Instagram la foto dell'assembramento ma ha anche deciso di postare la lettera di una sua fan, operatrice sanitaria, che chiede a tutti di stare ancora molto attenti, perché non siamo usciti dalla situazione di emergenza.

"Io sono OSS, ed è stata dura in ospedale in questi mesi, una notte dopo l’altra" inizia il post del cantante: "Giornate interminabili, tutte quelle persone ammalate e sole, senza parenti vicino, stringevano le nostre mani con la paura negli occhi. Noi eravamo sempre lì, abbiamo messo da parte figli, genitori, per dedicarci completamente a chi al momento aveva più bisogno."

La lettera continua spiegando che chi non sta rispettando le regole non ha capito nulla di ciò che sta succedendo e che c'è ancora molto da fare: "Non hanno capito proprio niente di quello che è successo, è avvilente. Noi continueremo a fare il nostro lavoro, ma vorremmo che la gente capisse la gravità della cosa. Non siamo ancora fuori da niente, c’è ancora molto da fare. Speriamo bene."

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Lettera di una mia fan in trincea contro la bestia Ciao Eros, hai fatto bene a sottolineare il raduno della gente sui navigli ... io sono OSS , ed è stata dura in ospedale in questi mesi , una notte dopo l’altra giornate interminabili , ore infinite senza riposo , abbiamo dato anima e cuore per aiutare , tutte quelle persone ammalate e sole , senza parenti vicino , stringevano le nostre mani con la paura negli occhi , noi eravamo sempre li , abbiamo messo da parte figli , genitori , per dedicarci completamente , a chi al momento aveva più bisogno , ho visto persone morire fra le mie braccia e altre per fortuna guarire , ho perso un cugino che era in servizio nei carabinieri di 50 anni, siamo sfiniti e scusami lo sfogo , è il disturbo, ma vedere tutta quella gente che non ha capito proprio niente di quello che è successo, è avvilente, noi continueremo a fare il nostro lavoro , ma voremmo che la gente capisse la gravità della cosa , non siamo ancora fuori da niente, c’è ancora molto da fare speriamo bene. Penso che non servano altre parole ❤️ @danycervia69

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