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Music Biz

Sergio Sylvestre sbaglia l’Inno alla finale di Coppa Italia e viene sommerso dalle critiche

Il cantante si è giustificato: “Non era facile cantare in uno stadio vuoto”.

Ieri sera allo Stadio Olimpico di Roma è andata in scena la finale di Coppa Italia tra Juventus e Napoli. A causa della pandemia, sugli spalti non c’erano spettatori e a tutti ha fatto un certo effetto vedere lo stadio così vuoto. Anche a Sergio Sylvestre, cantante che ha avuto il compito di cantare l’Inno di Mameli prima del fischio d’inizio.

L’ex artista di Amici si è emozionato e ha commesso un errore durante la sua performance: al momento di cantare “le porga la chioma”, ha sbagliato l’attacco, ha avuto un attimo di esitazione e poi ha ripreso a cantare. Dopo aver finito, Sergio ha alzato il pugno al cielo urlando “No Justice No Peace”, unendosi così idealmente al movimento Black Lives Matter che in tutto il mondo sta protestando contro il razzismo dopo il caso dell’omicidio di George Floyd negli Stati Uniti. “Sono emozionatissimo – ha detto il cantante al termine dell’esibizione – l’emozione era molto grande, ma dai, grazie”.

Subito dopo, però, sui social si è scatenato il putiferio: tanti utenti hanno bersagliato Sylvestre con dure critiche per il suo errore. Così in seguito l’artista si è giustificato: “È stata una serata molto emozionante, non sono mai stato così emozionato neanche quando sono stato ad Amici o a Sanremo – ha detto - Sentire questo eco così forte, in uno stadio così vuoto mi ha fatto bloccare. Mi è venuta una tristezza molto forte, queste cose qui mi bloccano, perché mi coinvolgono tanto. Vedere un palco così vuoto è un peccato, solo questo”.

L’errore, insomma, è stato causato dall’emozione, una situazione comprensibile perché di certo non è semplice cantare di fronte a uno stadio vuoto e ripensare alla tragedia della pandemia che ha causato e sta ancora causando migliaia di morti. Tanti altri utenti dei social per questi motivi hanno difeso Sergio: per loro certi attacchi sono davvero esagerati, in quanto per cantare l’Inno in questo contesto ci voleva coraggio e il cantante ha dimostrato di averlo.

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