Lo studio: ecco come la musica può influenzare i sapori

Si è sempre parlato del fatto che la musica può influenzare la percezione del gusto. Naturalmente, è necessario credere che tra musica e cibo ci sia una reale connessione che può modificare l’esperienza. Pensate che in alcune opere liriche i cantanti mangiano e bevono sul palco, probabilmente per amplificare l’impatto emozionale sul pubblico.

Gli psicologi chiamano la contaminazione di stimoli sensoriali e percettivi sinestesia. L’University of Arkansas negli Stati Uniti ha scoperto che c’è una correlazione anche tra cibi e strumenti musicali, un po’ come vino e formaggio. Ad esempio, al suono di pianoforte si abbinano perfettamente canditi, prugne secche e fiori di iris.

Uno studio commissionato da una compagnia aerea invece, ha appurato che un rumore di fondo elevato della cabina può modificare la percezione del gusto salato e dolce fino a rendere il cibo sgradevole.

Anche il dolce e l’amaro possono variare a seconda della musica. Il Crossmodal Laboratory dell’università di Oxford ha chiesto ad un gruppo di volontari di masticare caramelle mou con vari sottofondi di suoni a frequenze basse e alte. E indovinate un po’? I sapori amari aumentano a causa delle frequenze gravi, mentre i sapori dolci sono amplificati dalle frequenze alte.

Anche Charles Spence, professore di Oxford, ha effettuato degli esperimenti riguardanti la relazione tra suoni e sapori dolci e amari. Ha creato Unusual ingredients, un collettivo multisensoriale che si diletta nel provare l’effetto di “mangiare con le orecchie”, come alghe con sottofondo del mare, Sashimi con l’oceano e così via.

C’è di più, esiste una scienza, la sonochimica che studia come le coltivazioni e i vitigni possono essere influenzati dalle onde sonore per produrre vino migliore.

Anche i negozi, bar e grandi magazzini sfruttano questo rapporto tra musica e cibo. Infatti, playlist ad hoc vengono utilizzate per invogliare gli acquisti!