Music Biz
Credits: Instagram @richard_whitehead_mbe
23 Settembre 2025
Redazione 105
Harry Styles, ex membro dei One Direction, ha sorpreso tutti presentandosi alla maratona di Berlino con un’identità falsa: si è iscritto con il nome di Sted Sarandos, mimetizzandosi tra i corridori con fascia per i capelli e occhiali da sole. Nonostante il tentativo di restare nell’ombra, la sua prestazione non è passata inosservata: ha completato il percorso in 2 ore, 59 minuti e 13 secondi, scendendo sotto il muro delle tre ore, un risultato che lo consacra tra gli appassionati di corsa di livello avanzato.
Non era la sua prima volta su un tracciato da 42 chilometri. Già a marzo, infatti, Harry aveva preso parte alla maratona di Tokyo, concludendo in 3 ore, 24 minuti e 7 secondi. In quell’occasione si era classificato oltre i 6.000 partecipanti su circa 37.000. Berlino ha segnato per lui un netto miglioramento, grazie a una preparazione mirata che ha unito allenamenti quotidiani e un regime alimentare equilibrato.
Per affrontare una gara tanto impegnativa, Styles si è dedicato a un programma di allenamento intenso focalizzato sulla resistenza e sul rafforzamento muscolare, soprattutto per proteggere le articolazioni. Accanto allo sport, anche la dieta ha avuto un ruolo fondamentale: ha scelto cibi poveri di grassi, ricchi di vitamine e omega, riducendo la carne e privilegiando proteine vegetali e alimenti semplici. Una disciplina che dimostra come l’artista abbia deciso di prendersi cura del proprio corpo con la stessa dedizione che metteva nella musica.
Uno dei momenti più emozionanti della giornata è stato l’abbraccio con Richard Whitehead, campione paralimpico e due volte oro sui 200 metri. Sul suo profilo Instagram, l’atleta ha condiviso la foto del loro incontro scrivendo: “Il mio compagno. Qualcuno lo conosce?”, un modo ironico per sottolineare come Styles avesse voluto correre sotto anonimato fino all’ultimo.
La scelta dell’alias e l’abbigliamento ricordavano molto quanto già fatto alla maratona di Tokyo: segno che Harry non lascia nulla al caso, nemmeno quando si tratta di sport. Questa volta, però, il risultato ha parlato chiaro: non solo ha corso sotto copertura, ma ha anche dimostrato di poter competere a un ottimo livello.
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